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lunedì 31 dicembre 2012

Buon Anno e un bell'articolo di augurio

Buon anno a tutti.
Poi, proprio per completare gli auguri, ecco il link ad un articolo del sito "Storia Continua" che suona come un ulteriore incitamento, per il 2013, di essere un anno eccezionale, per tutto quello che io e quelli come me stanno facendo.
Spero davvero che questa data segni un punto di svolta nella vita di molti. Basta con la crisi; basta con il pessimismo, basta chiudersi in difesa. Auguro a tutti coraggio, aria tersa, voglia di fare e un bel cammino in discesa, finalmente.

Auguri di cuore a tutti, come ha detto un giorno non so chi:
Salud, dinéro y tiempo por agustarlo!

 da Giorgio Pezzin e Manuela Marinato.

-o-





domenica 30 dicembre 2012

Racconti brevi...per adulti - 01 - Giornale progressista.

Giornale progressista

Oh, finalmente è arrivata! Sei sicuro? Lo dicevo io che anche quest'anno le avrebbe mollate 'ste sovvenzioni all'editoria. E quelli come rubano, sennò? E poi i giornalisti fanno sempre paura. Tre milioni e settecentomila?... Ma non dovevano essere quattro e mezzo?
Ah, ho capito... ti fregano sempre. Vabbè. Ciao, grazie per la notizia. Almeno quelli li incassiamo di sicuro con queste vendite che fanno schifo. Italiani deficienti, manco più i giornali leggono. Ma che fanno dalla mattina alla sera, le seghe?
Ciao, eh! Ciao, ciao.

Cavolo, aspetta che mi guardo se mi hanno accreditato lo stipendio. Ecco qua... eddài con 'sta password...... uff, arrivato. Però, solo 4467 Euro? Che cazzo! Cosa mi hanno trattenuto stavolta? 237 euro di addizionale? Ma addizionale di che?
Figli di puttana. Governo di merda! Loro se li prendono sempre tutti, però. Diritti acquisiti del cavolo. Le tasse le mettono in poche ore, ma tagliarsi gli stipendi che neanche Obama, proprio non ce la fanno.
Vaffanculo! E  noi qui a lavorare...

A proposito, mi è venuta una idea...e se la prendessi quel blu che ho visto stamattina? Spetta che vado a vedere. Dunque...bmw.it... configurazione...

Ecco, mamma mia, rossa però è bellissima. Però è un po' troppo scuro... ma il blu fa cagare, che poi non è neanche  un blu. Alla fine il solito grigio metallizzato è meglio di tutti. Però l'interno è fantastico. Certo 4000 euro per quella pelle sono tanti, ma chi se ne frega? Sarò il più figo di tutti.

Mannaggia, sono già le dieci e devo consegnare l'articolo. Mettiamoci a lavorare, va! Dio, non se ne può più. Ti strozzano e basta.
Dunque... come lo intitolo?...Uhm... che figa, però, la Gianna! Ieri era proprio una bomba. Con la bmw sarà una figata. Però a farlo dentro, la pelle che si rovini? Su quella di adesso abbiamo fatto di tutto, mannaggia. Ho speso una fortuna di deodoranti, ma secondo me un po' di odore si sente sempre. Poi magari quando ci faccio salire suo marito, lo riconosce, ah ah! Che coglione!
No, con quella nuova dobbiamo stare più attenti.

Uff... oggi non ce la faccio proprio a scrivere, cheppalle!

Giovanni? Ciao, sono io. Tutto bene?
Senti ho bisogno di un articolo per stasera, dai che sono pieno di cose da fare e non ce la faccio.
Lo firmo io come al solito per cui non ti preoccupare. Su quella faccenda dell'ospedale... quella clinica, come si chiama?... sì quella. 5000 battute, situazione politica di merda, mettici pure il nome del direttore... puoi copiarlo da quello del Corriere, sì dai, il solito. Ti do venti euro per la fretta.

Ma non ti lamentare sempre! Ti ho pur fatto fare trenta articoli 'sto mese, no? Lavoro che mi sono tolto io per darlo e te, che cavolo!
Ma guarda che novanta giorni fine mese lo fanno tutti. Sono soldi sicuri, comunque. Non rompere i coglioni, che c'è la crisi e ti faccio comunque un piacere. Sai che con questi blog di merda la gente col cazzo che li compra i giornali!
Ecco, bravo. Dai, mandami l'articolo per le cinque... no, facciamo le quattro, e intanto io vedo in amministrazione cosa possono fare. Ciao, ciao, ciao.

Uff... fatto l'articolo. Questa è professionalità. Eh eh, che figlio di mignotta che sono. Scusa, mamma.
Adesso che faccio? ... Bah, solo le dieci e trenta... il tempo non passa proprio mai. Una vita passata al lavoro! Che schifo.
Vado a prendere un caffè e chissà che non ci trovo quella vacca della Paola. Che tette, ahò!

Che sia meglio grigia metallizzata, o rosso scuro?... Cazzo, come si fa a vivere con questa incertezza?
E' proprio un inferno...


-o-


Fonti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/18/contributi-alleditoria-150-milioni-di-euro-nel-2010/152176/

http://www.groane.it/groanew/index.php?pagina=area&sez=7&articolo=575

http://www.lsdi.it/2012/la-fabbrica-dei-giornalisti-il-rapporto-completo/

http://www.bmw.it/it/it/general/uic/vco/content.html





martedì 25 dicembre 2012

C'era una volta in America... Topolino!


Questa serie è stata una di quelle che preferisco e mi pare giusto ricordarla, ogni tanto.
Soprattutto quando, durante le feste, ci lasciamo prendere dalla nostalgia e guardiamo indietro.
Così cliccando qui, nel blog dedicato alla mia produzione Disney, potrete trovare una bella retrospettiva di queste storie, con la possibilità di leggerne almeno una, come esempio di quello che ho fatto in passato.
Il che possa essere di augurio per il futuro e magari di incitamento per la Disney di ripubblicarne la raccolta completa in una edizione da collezione, migliore di quella incompleta che vedete qui sotto. In fondo sono passati quasi vent'anni e si sa che, col tempo, molte storie migliorano, tanto che alcune diventano addirittura leggende.



Colgo l'occasione per fare gli auguri a Massimo De Vita, se mi sta a leggere,
i cui disegni di un tempo mi mancano molto.
E auguri ai cari Lettori, ovviamente,
che tanto spesso mi scrivono ricordandosi di me e delle mie storie.
Buone Feste a tutti!








mercoledì 19 dicembre 2012

Regalo di Natale, quello che posso...

Per tutte le feste di Natale offro i miei primi due libri al prezzo scontato di 99 centesimi. Ve li ricordo qui sotto:

"La Guerra delle lacrime" è una fiaba per ragazzi, scritta da me su una bella idea di mia moglie Manuela. E' per ragazzi, dicevo, ma può essere apprezzata anche dagli adulti, come mi ha testimoniato chi l'ha letta. E' scritta in linguaggio semplice e scorrevole e ne sto preparando una versione in inglese che pubblicherò a breve. E' disponibile in formato Epub  e Kindle per cui è leggibile con iBook, se avete l'iPad, o con tutti i Kindle, anche quelli più economici.
Cliccando qui potete leggere diverse pagine iniziali.
Questo è il collegamento a UltimaBook, il market di Narcissus, per l'acquisto. Altrimenti potete usare  i banner Amazon sulla colonna a destra.




Il secondo libro, "L'isola del diavolo" è un classico libro di avventura per tutti. Un fumetto in prosa, possiamo dire, che parla di pirati con elementi di fantasia e mistero e un finale un po' a sorpresa, che ovviamente non voglio svelare.
Anche questo è stato per me un esperimento perché  é molto diverso scrivere per un romanzo o per un fumetto e non sapevo bene cosa ne sarebbe saltato fuori. Alla fine sono soddisfatto e infatti ne sto scrivendo un altro più lungo e più complesso.
In questo c'è avventura, azione, invenzione, una piccola storia d'amore e di sentimento...insomma, tutto quello che mi piace leggere e che quindi ho deciso di scrivere. Spero che piaccia anche a voi.
Anche questo è in versione Epub e Kindle, come sopra. Acquistarlo e leggerlo è immediato.
Cliccando qui ecco alcune pagine iniziali. Idem per acquistarlo su Ultimabook oppure utilizzate i banner Amazon nella colonna a destra.




Buon Natale a tutti.
Giorgio Pezzin

L'offerta è scaduta l'11 gennaio.

martedì 18 dicembre 2012

Le Grandi Interviste di Amedeo Qualsivoglia: LA FINE DEL MONDO

Cari amici ho il piacere di annunciare la collaborazione coordinata e continuativa con un grande giornalista che, d'ora in poi, porterà nuova linfa al nostro blog realizzando Grandi Interviste a personalità del mondo della Letteratura Disegnata, dicasi Fumetti, della Letteratura semplicemente, ma anche del mondo della Scienza, della Finanza e di qualsivoglia altro argomento, come dice appunto il nome.
Amedeo Qualsivoglia è stato inviato speciale in Cecenia, in Afganistan, in Tibet, alla Sagra degli Osei di Santo Domingo, al Ladroraduno di Paperopoli e ne ha viste di cazzate e fanfaluche, ma ogni volta ha riportato a casa il culo integro e il cuore saldo e ha documentato le sue avventure con gagliardia e accuratezza.
Un benvenuto quindi al grande professionista ed ecco qua la prima intervista che tratta un argomento che è nei pensieri di tutti: la fine del mondo annunciata per il 21 dicembre 2012!

 

Sarebbe un evento così terribile e temuto? In effetti, mentre ero in coda per  pagare l'IMU, ho inteso che pochi sarebbero dispiaciuti se un immane asteroide metallico e appuntito colpisse il Campidoglio, palazzo Chigi  e dintorni. Tuttavia, siccome dopo ci sarebbero sicuramente altre tasse da pagare, l'evento sarebbe comunque disdicevole...

Per saperne di più Amedeo Qualsivoglia si è rivolto al  celebre psicoantropologo Anatoly Vassili Topogigjev, dell'università delle Scienze di Dukazzév (Ukraina? Boh!) che, sull'argomento, ha pubblicato  il celebre saggio :"Там буде кінець світу? Якого хріна я знаю. У мене немає часу, щоб витрачати на це лайно, я роблю" che potete leggere integralmente qui.

Lascio la parola ad Amedeo Qualsivoglia e stiamo a sentire quello che dobbiamo aspettarci. BRRR!

*

Siore e siori, buongiorno dal vostro Amedeo Qualsivoglia. Ringrazio Giorgio Pezzin che mi dà l'opportunità di rivolgermi a tutti voi e divulgare i risultati del mio lavoro. Come vedete accanto a me si trova il professor Topogigjev a cui rivolgo subito la prima domanda.

(Psst, psss... guardi che siamo su un blog, non in televisione. I lettori non possono vedere niente.)
(Ah, sì? Opps, ah! ah! è vero, che sciocco. Che faccio, riparto?)
(Ma no, vada avanti come se niente fosse. Possiamo sempre dire che è colpa della linea ADSL. Quei bastardi di Telecom!)
(Ah, già è vero. Com'è furbo, lei! Si vede che è un grande artista.)
(Le ho già detto che non la pago, per cui non lecchi e vada avanti. Si muova. Sotto con la prima domanda, e sorrida, mi raccomando, sorrida!)

Ok! Eccomi qua, eh! eh! Stavamo dicendo? Ah, già la prima domanda:
Professor Topogigjev, sembra che il 21 dicembre 2012 sia "LA FINE DEI GIORNI" che, secondo una antica profezia Maya determinerà la fine del mondo. Lei cosa può dirci in proposito?

Beh, effettivuamiente se è vero, non c'è da stare tranquilli, per Giuove, anche pierchè la finie del muondo avvierrebbie  DOPO il pagamento dell'IMU. Conviene pagare o rischiare la multa? Questo è uno dei grandi quesiti che l'umanità ha dovuto puorsi. In ogni caso avremo comunque incassato la trediciesima.

Ma come, allora lei ci crede? Ma gli scienziati non dicono tutti che è una baggianata?

Ma che baggianata e baggianata! E gli articuoli sui giornali? E i documientari di Discovery Channel? E le grandi inchieste di Studio Aperto? E le grandi domande di Voyager ? (sì, ma dopo la pubblicità). Ma lo sa quanti giornalisti, ciarlatani e uomini qualunque ci lavorano e qual'è il fatturato dei loro stipendi, gratifiche, ferie pagate e quant'altro, altro, altro? E tutti i maghi, fattucchiere, astrologhi, chiromanti, gitani, cartologi e portieri di condominio? Di che cosa parlerebbero, altrimenti? Che fariebbero da muattina a siera? Vuole forse distruggere l'econuomia nazionale? E' BENE che questa faccenda del 2012 crei allarme e preoccupazione, altrimenti sariebbe una nuoia terribile e noi scienziati non dobbiamo rompere le ballue smentiendo di qua e di luà. E poi anche l'edilizia ha bisogno di una scossa: un  rifugio da sopravvivenza costa migliaia di euro più IVA e geometri e ingegneri lavorano con l'autocertificazione energetica; lavoro per i giovani (anche se, a dire la verità, sarebbe a tempo determinato. Ah! Ah!) E poi bisogna incrementare le nascite. E immagini poi il sollievo se non succedesse niente. Una salutare ventata di ottimismo... sempre che non succeda niente, però, non illudiamoci!

Incrementare le nascite? Come sarebbe?

Beh, sa...se uno deve morire dopodomani, che fa? Eh! Eh! Magari con  la segretaria, o la signorina della porta accanto... uh! uh! anch'io con la mia assistente Ludmilla... lei prima non ci stava, ma se poi viene la fine del mondo e lei é ancora viergine... io pierò sarei prudiente, ma se uno non ci piensa o è cattuolico... con quello che costano i presiervativi, uno li risparmia, tanto poi!... e inviece, se i Maya hanno torto... eh, eh! Anche per questo meglio stare sul vago. Altrimenti chi ce la darebbe?

Ma, che cinismo! Voi scienziati non credete proprio in niente! E poi come fate a pensare al sesso in un momento simile?

Beh, non è che io ci penso senza pensarci. Mi sforzo. Sono uno scienziato. E' la forza della mente!
A volte, però, anche mi tocco. Non sempre funziona, ma aiuta.

Torniamo a noi e alla scienza, che è meglio. Di questo decimo pianeta, Niribu, cosa mi dice? Colpirà davvero la Terra all'improvviso?

Oh, beh, può darsi, perchè no? Anche se è improbabile...però, però... forse! Io non l'ho ancora visto, ma...

Scusi, ma non può essere più preciso? La matematica non è un'opinione. Un pianeta si scopre con i numeri; la sua orbita è calcolabile, impossibile non vederlo! E poi se esiste dovrebbe essere vicinissimo alla Terra e quindi, a maggior ragione, ormai visibile.

Oh, bè. In Italia ci sono tante cose che è impossibilie non vedere, eppure non le viede mai nessuno. Figuriamoci un pianeta! Non sono mica tutti lì con la faccia al cielo. Ma c'è un indizio che mi preoccupa: il fatto che in Cina il guoverno abbia organizzato una gita per TUTTI gli abitanti nella parte est del paese.

Tutti nella parte est? Che significa, secondo lei?

Bé, spostando il peso da quella parte la terra ruoterebbe un pò puorgendo l'Europa in faccia a Niribu.
Se riescono a sbilanciare il mondo siamo fuottuti, come si dice in Ukraina. Ma anche ad Abbiategrasso, credo.

Ma sta scherzando? Se Niribu colpisse l'Europa, come faremmo a pagare i nostri debiti? E poi Fini e Rosi Bindi non sarebbero più eletti! Ci pensa che perdita per l'umanità?

Appunto. E' per quello che gli americani sono preuoccupati. So per certo che il 21 andranno tutti in California e sualteranno sul puosto per contrastare la manovra dei cinesi. Meno male che luoro sono obesi e ogni americano pesa come trié cinesi! Se si trattengono dall'andare al ciesso, al CERN hanno calcolato che possono farcela! Stiamo assistendo alla terza guerra mondiale; una migrazione di MASSA Di DIMENSIONI APOCALITTICHE!

Non gridi e stia calmo! E non strappi le mutande alla segretaria di redazione! Insomma, mi sta dicendo che non ci sono certezze. Se anche gli americani, che sono notoriamente un popolo ottimista, si preparano al peggio, vuol dire che il 21 dicembre rischiamo davvero la pelle. Cosa consiglia di fare?

Scusate. Ho avuto anch'io un attimo di puanico. Bel culo, però!
Potreste comprare il mio kit di sopruavvivienza che ho prieparato con i miei colleghi scienziati dell'università di Muosca. Consiste in un bauletto molto fico spuonsorizzato  che contiene ben 256 litri di vodka.

Solo vodka? Ma perchè? Non è assurdo solo vodka?

Certo che no. La vodka aiuta a dimenticare la tragiedia; se ne bevete tanta, vi fa sentire sazi e non avete bisogno di accumulare viveri; poi, ubriachi fradici, puotreste vedere la Madonna e quindi priegare perchè interceda; infine, dopo il buotto, se siete feriti, serve a disinfettare le ferite. Se invece non succede niente potete usarla per brindare.
Insomma, un tuoccasana totale. Però uordinatela con consegna urgente. Il tempo vola.


Ehm... fine dell'intervista. Alla prossima.

(Ma come, é già finita?)
(Sì è finita. Almeno credo. Il professore sembra che dorma.)
(Ve l'avevo detto di non aprire quel kit di sopravvivenza! Quella è pubblicità, e io non ci prendo niente, cavolo!)
(Scusate. Alla prossima intervista me ne ricorderò.)
(Vabbè.)

-o-



Avete domande da fare al professor Topogigjev? Scrivetele, perdio! Appena si sveglia risponderà.








domenica 9 dicembre 2012

Fra Pippoldo... ovvero riflettere mentre ci si diverte.

Topolino e l'Impresa di Fra Pippoldo è stata l'ultima storia della serie "La Storia vista da Topolino", disegnata dall'ottimo Paolo Mottura e pubblicata su Topolino Libretto n.2584.
Potete leggerla qui, grazie all'ottimo servizio del sito issuu.com che consente di pubblicare gratuitamente riviste online che possono essere lette nel modo migliore su PC o su iPad.



Pubblico questa storia come esempio tra le migliori della mia produzione, il che mi consente anche di parlare di come, secondo me, dovrebbero essere concepite le storie, soprattutto quelle rivolte ai giovani.

Io credo che le storie debbano sempre avere qualcosa che le faccia ... meritevoli di essere raccontate e questo qualcosa debba essere un intreccio particolarmente divertente, o un contenuto ricco di informazioni o ricco di riflessioni. Qualcosa, insomma, che costituisca un valore aggiunto alla vicenda in sè, capace di arricchire chi legge dandogli un motivo per andare oltre, ricevendo il messaggio dell'autore.
Proprio questo messaggio sarà quello che caratterizzerà l'opera (e le altre opere) dell'autore e lo farà ricordare o preferire tra i tanti.

Il messaggio de "L'Impresa di Fra Pippoldo" è la riflessione, fatta da me prima che dal lettore, di quanto la stampa sia stata importante e benefica per l'umanità, dando a molti la possibilità di accedere ai libri che sono i depositari dell'esperienza altrui e capaci, quindi, di arricchirci in poco tempo delle esperienze e conoscenze fatte da altri, spesso con grande impegno e fatica, evitando magari di fare gli stessi errori.
Cos'è infatti un libro (specialmente di scienza) se non il succo della vita dello scienziato che lo ha scritto?
Leggendo quel libro acquisiremo in pochi giorni o mesi quello che lo scrittore ha imparato in anni di duro lavoro. Questo balzo in avanti salendo "sulle spalle" (o sulla pila di libri) di un altro è in definitiva il segreto del successo dell'umanità e quello che ci distingue dagli animali.

Al tempo stesso la vicenda di Fra Pippoldo mostra come la conoscenza porti alla consapevolezza dei nostri diritti (o dei doveri altrui) e così diventi più facile scegliere, per esempio, chi ci debba governare.
Infine, la conoscenza e la cultura si rivelano più forti della spada e il buon Topolino ne trae le opportune conseguenze.
Speriamo che lo stesso facciano i lettori.
Se non lo avete già fatto o non siete andati via, ecco qua il collegamento diretto con Issuu.com per leggere la storia

Approfitto di questo post per segnalarvi che questo argomento, di come cioè le storie ( e in particolare anche le tanto vituperate storie a fumetti) possano essere fonti di riflessione, se non di insegnamento, è ripreso a pag. 85 anche nel bel libro edito da Tunuè e scritto da Andrea Tosti e disponibile anch'esso gratuitamente per la lettura  su issuu.com.
dove è riportata parte di una mia intervista fattami da Laura Scarpa.
Insomma, con questo post prendo TRE piccioni con una fava. Vi parlo della storia di Fra Pippoldo; poi del libro di Andrea Tosti... e infine anche della grande opportunità fornita da Issuu.com.
Poi lamentatevi!

lunedì 3 dicembre 2012

Japanimando: Una rivista online creata per passione

E' uscito in questi giorni un nuovo numero della rivista online JAPANIMANDO che si occupa di cosplay (che consiste nell'indossare dei costumi che imitano i personaggi favoriti dei film, dei fumetti o altro) ma anche di tante altre cose, tutte creative e tutte divertenti.
La redazione è a cura di Vincenzo D'amico, che si dà da fare senza compensi e animato dalla pura passione.
Io ho contribuito con alcune pagine di una storia inedita (per il web) di Robin e Mary - Grandi avventure: "KONG - La vera storia". A breve sarà disponibile per iPad e Kindle, ma intanto se volete vederne una robusta anteprima, fatelo qui godendovi anche la rivista e apprezzando un grande lavoro sostenuto da competenza ed entusiasmo.
Grazie Vincenzo!






La prima pagina di
KONG - LA VERA STORIA
(Robin e Mary - Grandi Avventure)
di Giorgio Pezzin - Roberto Marini




giovedì 29 novembre 2012

Recensione di "Biancaneve e il cacciatore". Ovvero...Ma si può?

Ho noleggiato il film "Biancaneve e il cacciatore". Non vado più al cinema da tempo per evitare incazzature varie dovute a tutti i motivi per cui le sale cinematografiche si ostinano a fare in modo di avere sempre meno spettatori: il volume troppo alto dell'audio; la maleducazione del pubblico che ride, schiamazza, si mena, pomicia, scarta, sgranocchia, sporca, spinge con i piedi sugli schienali, ecc; il costo da nababbi di un bicchiere di popcorn (che costa più del biglietto); la sfocatura dello schermo; la menata della pubblicità sempre e ovunque.




Ok. Inserito il DVD nel lettore mi sono guardato alla mia maniera "Biancaneve e il cacciatore" e, dopo aver notato che Ravenna, la Regina cattiva (Charlize Theron) è molto più bella di Biancaneve (Kristen Jaymes Stewart), per cui tutto il film e la fiaba sarebbero inutili, ecco che cominciano le terribili cazzate che caratterizzano molti dei film moderni dove, evidentemente, spendono tutto per pagare gli effetti speciali, pagando lo sceneggiatore stipendi da fame.
Solo così si spiegano le cagate della sceneggiatura che mi fanno molto incazzare.
Ecco alcuni esempi:
- Nonostante lo sforzo per il realismo delle ambientazioni e dei personaggi (il cacciatore è bagnato, fradicio, sporco, incazzato, spettinato...) Biancaneve resta cinque anni in una sordida prigione del castello mangiando pane e acqua, restando con il vestito pulito, i capelli soffici, la pelle liscia come una rosa.
- Biancaneve riesce a scappare (infilandosi in una fogna) e tre quarti del film vertono sui tentativi del fratello della Regina Cattiva di catturarla, viaggiando in varie parti della regione e non riuscendovi mai.
Ma quando il suddetto fratello muore (ucciso dal cacciatore) ecco che la Regina Cattiva, con un incantesimo (ma guarda!) si trasforma in un corvo, trova immediatamente la fuggitiva e, trasformandosi in un sosia del principe, la bacia avvelenandola.
Ma non poteva farlo prima? Meno male che suo fratello è già morto cercando Biancaneve, sennò si sarebbe incazzato come una bestia!

Insomma, ancora una volta, incantesimi, magie e altre cagate risolvono momenti in cui la sceneggiatura fa acqua e l'inventiva manca!
Da qui un appello, una supplica, una raccomandazione: DATE PIU' SOLDI AGLI SCENEGGIATORI e questi, non dovendo più fare gli idraulici o i magazzinieri per sopravvivere, vi faranno fare dei film migliori, che educheranno la gente al bello e al razionale e faranno diventare tutti più intelligenti.

Grazie e saluti.

Consigli per la scrittura

Da Storia Continua una bella pagina di consigli per la scrittura. Li riporto anche qui perchè sono perfettamente d'accordo:


Le 6 caratteristiche della buona scrittura

Scrivere bene significa spesso riuscire dosare nella giusta misura tutti i seguenti elementi:
 Idee interessanti ed importanti, che possano piacere ai lettori
(proponi, mostra, stupisci…);
 un’organizzazione logica ed efficace, semplice da seguire
(dividi in sequenze, guida i tuoi lettori fino alla fine);
 una voce appropriata e personale, in cui i lettori si possano ritrovare
(trova gli argomenti giusti, emoziona…);
 parole specifiche e memorabili, che spieghino bene il significato di ciò che si intende esprimere
(scegli con cura verbi e sinonimi)
 un linguaggio fluente e musicale, che renda divertente la lettura a voce alta
(studia l’effetto delle tue frasi);
 una struttura corretta e comunicativa, che si attenga alle regole della grammatica, così che tutti possano comprenderla
(dividi in paragrafi, controlla l’ortografia e la pronuncia delle parole).

Liberamente tradotto da “The Posters, essential reading and writing lessons in a handy 11 by 17 potrait format” by Teaching That Makes Sense Copyright 1995-2010

venerdì 23 novembre 2012

CAPITAN ROGERS per Kindle Fire su Amazon!

Grazie ad una bella collaborazione con Naercissus ora  le prime due storie di Capitan Rogers sono disponibili in una pubblicazione in formato KINDLE FIRE su Amazon.it.  Nella colonna a fianco potete vedere il link diretto per acquistarla, se volete.
E' lo stesso numero già pubblicato in PDF, ma poichè il Kindle è più piccolo dell'iPad, la pubblicazione è strutturata in modo che il focus dello schermo si sposta automaticamente su una vignetta alla volta, ingrandendola a tutto schermo per una facile lettura del testo e pieno godimento dei colori.

Se a Natale vi regalate un Kindle Fire, spero che non ve la facciate mancare. Aspetto con impazienza le vostre impressioni.  E altre novità sono in arrivo!





giovedì 22 novembre 2012

Anche se vivo di fumetti, mi guardo intorno e dico la mia...

Non c'entra niente con i fumetti ma ho letto il programma di Matteo Renzi e mi piace com'è scritto e per le cose che dice. In gran parte coincidono con quello che vorrei. Lo so che non c'è da fidarsi di questa classe politica, ma non possiamo certo dire sempre di no.

Cialtronio Quaraquà
un nome che è tutto un programma (politico)
(Da "Il fantasma di Colleverde" ultimo episodio della serie 
di Robin e Mary - Grandi Avventure)
Disegno di Roberto Marini 


Certo quelli che ci sono stati prima e che ci hanno portato in questa situazione, devono essere cacciati. Da cosa si potrebbe giudicare, infatti, una classe dirigente se non dai risultati?
Stiamo molto peggio di uno, due o dieci anni fa, quindi via tutti, ma proprio tutti, sindacalisti  professionisti compresi perchè, come in ogni matrimonio che va male, la colpa non è mai tutta da una parte.

Renzi prima non c'era e dice delle cose giuste. Io lo metterei alla prova e magari mi piacerebbe che si confrontasse in qualche modo con Grillo e anche con il miglior Maroni che, ricordiamolo, è stato un grande ministro dell'interno dando alla mafia dei colpi molto forti e, dopo, è stato quasi cacciato dalla Lega del cosiddetto Cerchio Magico che voleva spingere in alto il famoso "Trota".

Insomma, io non so chi voterò, ma certo non uno di quelli che c'era prima o c'è sempre stato.

Questo è il programma di Renzi. Secondo me manca qualcosa a proposito del Vaticano a cui io esproprierei TUTTI i beni (dimezzando il debito pubblico) realizzando quella Chiesa Povera che è, in fin dei conti, nel suo statuto e che è praticata individualmente da tanti preti volonterosi e dediti veramente al prossimo. Pensate che, essendo il Vaticano uno stato estero (quando fa comodo) non siamo autorizzati a sapere neanche quanti sono le sue proprietà in Italia (e sono tantissime!)

Questo è il programma della Lega di Maroni (un po' spezzettato; sarebbe meglio riunirlo in un unico PDF, ma va bene lo stesso)

e questo è il programma del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. In ognuno dei tre ci sono delle buone idee e, soprattutto, un approccio diverso verso la Casta dei Politicanti Cialtroni, Ladri, Ignoranti e Puttanieri che ci hanno governato finora.


Buona fortuna a tutti noi!



martedì 20 novembre 2012

Autopubblicazione e vendite eBook - Considerazioni

Mi ha fatto una certa impressione un articolo uscito sul Corriere.it nei giorni scorsi: eccolo qua!

In particolare mi ha colpito la frase seguente:

"Paola Dubini ha presentato un’analisi elaborata dal Centro ASK Bocconi su una serie di dati fornita da BookRepublic, in cui sono stati messi in relazione l’andamento del mercato e i prezzi degli ebook.
Rispetto al 2010 risultano oggi cresciute le transazioni (100 nel secondo semestre del 2010 contro le 2.421 del 2012). In aumento anche i titoli (1.623 contro 13.965) mentre scende il prezzo medio per ogni transazione (da 5,62 a 2,87 euro)."


BookRepublic è un market piuttosto importante (è quello che vende più di tutti i miei fumetti, distribuiti attraverso Narcissus) eppure nel SEMESTRE 2010 ha avuto solo 100 vendite (comprese quelle gratuite) e ancora solo 2.421 nel  secondo SEMESTRE 2012! Cioè circa 400 copie vendute al mese, su un totale di 13.965 titoli in vendita. Questo vuol dire che in sei mesi  più di 11.544 titoli (più del 82% del totale) non hanno venduto nulla. Questo nell'ipotesi che ciascun titolo abbia venduto una
copia. Se qualcuno ne ha venduto 2 o di più, aumentano ovviamente quelli che hanno venduto zero.
Finalmente si è riusciti ad ottenere qualche numero che ci fa vedere qual'è la realtà dell'Ebook in Italia, in questo momento.

Continuiamo a fare un po' di conti, visto che la matematica (e SOLO la matematica) non è un'opinione.
Se il valore medio dell'ebook è 2,87 Euro, il 21% se ne va in IVA quindi resta 2,37 Euro da dividere tra autore e il resto.
A UltimaBook va il 10% e al Market venditore il 30%, quindi all'autore resta il 60% di 2,37 euro, cioè  1,42 euro.
Supponiamo che un autore per scrivere il suo libro ci abbia messo due mesi.
Per avere un equo compenso, diciamo 2000 euro lordi (a cui lo stato poi sottrae un altro 45% tra IRPEF e Contributi) e quindi 1100 euro, dovrebbe vendere 1408 copie.

Cosa non impossibile, in teoria, ma per il momento molto, molto, molto difficile, in pratica.

E tutto questo solo se l'autore si autopubblica.
Se ci fosse un Editore (che deve pagare se stesso, il direttore responsabile, la segretaria, l'amante, l'usciere, il caporedattore, il redattore, la donna delle pulizie, l'affitto dell'ufficio, il riscaldamento, ecc. ecc.) si capisce come gli Autori facciano la fame.

Quindi questa è la situazione e occorre averla ben presente quando ci si mette a scrivere. Io continuerò a farlo, ovviamente, perchè sono convinto che io sono più bravo, venderò di più e quindi emergerò. E lo stesso faranno e penseranno tutti gli altri che si sentono scrittori.

Sarà una bella gara, nella quale noi scrittori ci divertiremo e quelli che vendono acqua minerale, scarpe da ginnastica e integratori si arricchiranno.








lunedì 19 novembre 2012

Contratto tra Autori - Bozza 01

Visto che il post precedente, relativo al contratto tra Autori, ha suscitato un certo interesse ed essendo secondo me l'argomento molto importante, lo riprendo proponendo una bozza di CONTRATTO TIPO da affinare, se vorrete, con le vostre integrazioni e/o correzioni, per non arrivare a situazioni come nella immagine seguente, dove vediamo alcuni coautori discutere su una correzione di sceneggiatura.






Io ho già usato un contratto simile nel corso delle mie collaborazioni con altri autori, ma ovviamente sono sempre in cerca di miglioramenti e sarebbe utile arrivare ad una forma di contratto pienamente condiviso da utilizzare nei possibili nuovi accordi.
Ecco dunque la Bozza n. 01 pubblicata in questa pagina.
Se volete contribuire inviatemi nei commenti le vostre osservazioni e io le integrerò nel testo creando delle versioni successive.
Grazie a tutti della collaborazione.

sabato 10 novembre 2012

Il Contratto tra i Coautori

Nella mia, purtroppo, ultradecennale esperienza posso dire che, se il contratto con l'Editore è importante, si è dimostrato altrettanto importante, se non di più, il contratto tra gli Autori, cioè, meglio, tra i Coautori.
Un'opera a fumetti, infatti, è quasi sempre un'opera collettiva che coinvolge lo Sceneggiatore e il Disegnatore (e spesso anche il Colorista, soprattutto quando il colore è molto impegnativo e caratterizza l'opera, come succede, per esempio, per molti cartonati francesi).

Ebbene, se l'opera è di proprietà dell'Editore il problema non si pone perchè lui è l'unico padrone e fa quello che vuole; ma se l'opera invece appartiene agli autori (che hanno solo ceduto i diritti per una pubblicazione e poi sono liberi di farne quello che credono) cosa succede?

I casi che possono succedere, in effetti, sono molti e variegati. Eccone alcuni:
- L'opera comune è una serie a fumetti di successo. Uno dei due si stanca o trova un lavoro migliore e vuole smettere. Cosa succede dell'altro coautore? Può continuare con un altro autore o la serie muore
con grave danno economico per almeno uno dei due? Altrimenti, se si continua, come si dividono i diritti, in questo caso?
- Uno degli autori vuole vendere a Caio e l'altro no. Siccome hanno ambedue il 50% lo stallo impedisce di decidere. Cosa si fa in tal caso?
- Lo sceneggiatore scrive una storia che all'altro non piace. Che si fa? Chi ha il potere di veto? E se il disegnatore disegna una scena che non soddisfa lo sceneggiatore?
- La serie ha talmente successo che occorre produrre di più e il disegnatore non ce la fa. Si ricorre ad un altro disegnatore. E i diritti che fine fanno? Come si divide?
- Idem se il disegnatore titolare si ammala e non può continuare. Che si fa?
- E via dicendo...

Ovviamente questo è un problema di abbondanza. Se la serie non funziona e deve chiudere il problema non si pone. Anche se, a dire il vero, anni dopo potremmo rivenderla o riprenderla, e allora il problema ridiventa tale (Nel caso peggiore, ci sono gli eredi con cui fare i conti!)

In verità non sono molti gli autori (e coautori) proprietari delle proprie opere. Tuttavia se questo avviene, il problema è importante perchè una sua cattiva gestione può avvelenare la collaborazione e portare a vere e proprie liti, come è accaduto per esempio, tra i famosi Goscinny e Uderzo sulla proprietà di Asterix.

Quindi le varie questioni conseguenti vanno pensate e risolte PRIMA di cominciare una collaborazione, sforzandosi di prevedere i vari casi e mettendo giù un promemoria, o meglio un vero e proprio Contratto tra Coautori, che ricordi ad ambedue i binari che guideranno la loro collaborazione.
In questo modo ognuno lavorerà dentro un "quadro normativo" certo e in definitiva si lavorerà più tranquilli.

Per citare il mio esempio, io e Cavazzano non abbiamo mai fatto contratti, quindi siamo proprietari dei nostri lavori al 50% e il resto è indefinito. Questo è stato un grave errore di gioventù. C'è da dire però che tra me e Cavazzano c'è una grande stima reciproca e non abbiamo mai avuto problemi ad accordarci di volta in volta.
Però cosa succederebbe se "Smalto e Jonny" piacesse a Jackson o a Tim Burton  e questi chiedesse a me di scrivere una sceneggiatura per un colossal? Dovrei dare il 50% a Cavazzano? Credo di no... ma lui come la penserebbe? In ogni caso dovrei chiedere il suo permesso per riprendere in mano la serie e questo ci riporta ai casi di cui sopra.
Quindi da Cavazzano in poi ho sempre chiesto ai miei amici coautori di arrivare a definire un contratto che governasse la nostra collaborazione.

Anche l'Anonima Fumetti ha affrontato il problema fornendo delle soluzioni.
In particolare è interessante anche il contratto che prevede la figura dell'Autore Titolare.
Si tratta del caso in cui uno degli autori ha inventato la serie e ne è l'Autore principale, e si avvale di altri Autori che si sono "aggregati", possiamo dire, o hanno accettato l'incarico dal Titolare di disegnare quanto da lui previsto.
E' il caso, per esempio, di Castelli per Martin Mystere, dove lui, Autore Titolare della serie, si avvale di diversi collaboratori per realizzare tutte le storie, sia come disegno che come sceneggiatura, che sono quindi coautori delle sole storie che hanno realizzato e non, ovviamente, di tutta la serie o del personaggio.

La modalità di Autore Titolare andrebbe sempre utilizzata, secondo me, nel senso che ci dovrebbe sempre essere "uno che decide" altrimenti nelle questioni serie è molto probabile lo stallo. Ovviamente la titolarità riguarda le decisioni, non i soldi, che poi potrebbero ugualmente essere divisi al cinquanta per cento. Ecco, in questa pagina, quello che propone Anonima Fumetti con la consulenza del SILF, il sindacato fumettisti.

Se avete altre idee e considerazioni da fare, fatemele sapere perchè non si finisce mai di imparare. Sarebbe bello arrivare ad un "Contratto Tipo" valido per tutti, un modello standard, insomma. Quindi se la cosa vi sembra utile, dite la vostra!

domenica 21 ottobre 2012

Libri letti e un racconto breve tutto per voi

Sono stato assente per un po' per vari motivi. Ero un po' stanco, il cambio di stagione mi rovina l'umore e accentua le aritmie di cui soffro da tempo. Seguendo una volta tanto i consigli di Manuela ho staccato un po' la spina.
Riposandomi, ho letto dei bei libri, uno in particolare, l'ho riletto per la quarta o quinta volta. "La Mente di Dio" di Paul Davies, Mondadori Editore.

Paul Davies

E' di qualche anno fa, ma sempre attualissimo e ve lo consiglio caldamente, se vi piace la scienza e avete un po' di familiarità con i termini della  matematica e della fisica quantistica (ma non necessariamente - tutto è espresso in una prosa scorrevole e piacevole). Paul Davies è uno scienziato e si interroga sull'universo, la realtà e il fine ultimo delle cose con un approccio scientifico, ovviamente, ma anche mistico quando la scienza si spinge tanto in avanti da arrivare a lambire l'Ordine Ultimo delle cose o il Programma che sembra governarci tutti, come in Matrix. In particolare indaga sul fatto miracoloso che l'universo sia scritto in linguaggio matematico e che noi, incredibilmente, siamo in grado di comprenderlo in gran parte e di descrivere la realtà con formule e numeri. Ma la matematica e le leggi fisiche che stanno dietro alle cose , sono state inventate dall'uomo o semplicemente scoperte? E c'erano anche prima del Big Bang o sono nate con esso? Esistono altri universi fondati su leggi simili? E le condizioni al contorno, i coefficienti e i termini noti delle equazioni, come mai sono così precisi da consentire la vita, che non esisterebbe se cambiassero anche solo di una parte su centomila?... insomma un sacco di concetti e riflessioni che io trovo molto interessanti e su cui è interessante indagare.
Alla fine ne viene fuori che gli uomini di scienza sono i veri religiosi del nostro tempo, senza contare che la matematica è in un certo senso La Verità Assoluta, forse l'unica verità, come dice Oddifreddi, essendo valida per i cattolici, come per i mussulmani e gli atei.
Pensando a quelle cose, e agli uomini che pensano quelle cose, tutto il resto sembra molto meno importante e le beghe di tutti i giorni tornano alla loro vera dimensione. Anche i nostri politici.

Poi ho letto un altro libro, "La solitudine dei numeri primi", che invece non è un libro di matematica, ma la storia di due ragazzi che si sfiorano varie volte senza incontrarsi mai, come due numeri primi cosiddetti "gemelli" vicini, ma divisi da un numero pari. Una analogia matematica per spiegare la vita reale di due persone, due delle tante che compongono il mondo.

In effetti, siccome voglio scrivere, sto leggendo molto, come è logico che sia. E anch'io, con l'avvento del digitale, compro molti più libri di prima leggendoli sul mio Kindle.

Ma ovviamente sto anche scrivendo. Ecco che, dunque, vi propongo un mio racconto breve, che non ha niente a che fare con la matematica e la scienza, ma con la fantasia e il mistero. Questo racconto, "Le Macchine di Jacobs" era nato, pensate un po', per Topolino Mistery e poi invece è diventato un'altra cosa.
Se lo leggerete fatemi sapere cosa ne pensate perchè nel cassetto ne ho altri e potrei pubblicarne una discreta raccolta.



giovedì 4 ottobre 2012

Segnalazioni da AfNews

Sono interessanti due segnalazioni che arrivano da AfNews.
Una sulla situazione del fumetto in Francia, con riduzioni dei compensi e crisi varie che fanno pensare ad un ripensamento generale sul ruolo e il futuro del fumetto: Leggete qui il compendio dell'articolo su Fumettologicamente...


E poi la segnalazione del sito di un legale esperto di diritti per l'editoria che può fornire valide informazione a tutti gli autori o neofiti che vogliano intraprendere la professione. Si tratta sempre della Francia ma molte informazioni sono utili anche da noi...

martedì 2 ottobre 2012

Notizia e commento - Vanno riferiti, perchè merita!

Leggo la notizia che in Oregon un uomo di 70 anni è stato divorato dai suoi maiali che allevava.
(Corriere di oggi).

Il commento di un lettore:

Capita. Chissà quanti ne ha mangiati lui, nell'indifferenza generale.


AhAhAhAhAhAhAh! A volte la realtà è meglio di qualsiasi fantasia.

lunedì 1 ottobre 2012

Corso di scrittura - Come scrivere un romanzo di successo

Ho letto alcuni dei principali best-sellers della stagione e, anche se non sono riuscito a finirli, credo di aver capito quali sono i segreti per scrivere dei libri di successo; quello che vedete qui sotto ma anche altri





1 - Il protagonista maschile deve essere bellissimo, sui 27 anni al massimo, ma anche meno, deve essere un capitano d'industria che si è fatto da sè, proveniente da una famiglia possibilmente con padre alcolizzato e madre baldracca. Lui a 12 anni ha deciso di mollare quell'ambiente e mettersi in proprio vendendo scorze di noccioline. In breve è diventato miliardario, proprietario di un impero di 40.000 dipendenti (che lui tratta con pugno di ferro, ma tutti vestiti bene con il logo dell'azienda sul petto dal lato del cuore) con sede in un grattacielo di 30 piani (minimo) tutto acciaio e vetro.
Ovviamente, mentre da giovanissimo faceva tre lavori nei bassi della città e dormiva sotto le auto, studiava alla luce dei fanali delle macchine che passavano, riuscendo ad avere sette lauree (tra l'umanistico e l'ingegneristico, con qualche puntatina nell'archeologia tridimensionale d'avanguardia che lui ovviamente segue nel poco tempo libero, non mancando per altro di scoprire, giusto ieri, una nuova civiltà).
Scordavo, parla correntemente sei o sette lingue, tra cui l'aramaico visto che legge il vangelo in lingua originale.
Importante: Oltre ad un corpo scultoreo frutto di ginnastica sapiente e dieta sana (ma conosce ovviamente TUTTI i vini del mondo e TUTTE le specialità alimentari esotiche, oltre a saperle cucinare), ha anche abitudini sessuali stravaganti che daranno pepe alla trama. E' biondo, indoeuropeo,
bianco (ma splendidamente abbronzato-ramato), alto non meno di 1,85 e muscoloso naturale.
Naturalmente per lui il denaro non ha importanza.

2 - La protagonista femminile, di circa 23-25 anni, ma ne dimostra 18, è bellissima, ma lei non lo sa. Ha un corpo meraviglioso e sodo, ma lei si veste come una deficiente e lo nasconde tutto. E' goffa e incapace, ma quando vomita o si caga addosso per l'emozione lo fa con grazia ed eleganza irresistibili.
Ovviamente, pur vivendo da sei anni in un college con una compagna di stanza troia da far paura, lei è ancora vergine e non ha mai avuto un ragazzo. Ha sempre pensato solo a studiare e fare bene il lavoro di commessa in un negozio di ferramenta (ma può essere anche una drogheria, o un negozio di cappelli) che le consente di pagarsi gli studi.
Eh, già. Perchè suo padre non l'ha mai conosciuto (e questo le ha creato un trauma sessuale fortissimo che poi servirà nella trama) e la madre, malata di Alzehimer, le telefona ogni notte alle 2 per chiederle che ora è. Ma lei non si arrabbia mai, pur regalando alla madre quintalate di orologi con il suo magro stipendio.
Anche lei è quasi laureata, ma ha ancora tanto da imparare, poverina. Sogna un principe azzurro che la ami e basta, senza entrare nei dettagli perchè lei praticamente non ha mai visto un corpo maschile nudo se non le illustrazioni di Michelangelo o di Leonardo sui libri di storia dell'arte e non le è mai venuto in mente (davvero!) di andare a vedere qualcosa su internet.

3 - La Trama - Tutto deve essere raccontato da lei, cioè visto e sentito dalla parte della donna.
L'incontro tra lui è lei e assolutamente casuale. Benchè lui, impegnato nei suoi affari in tutto il mondo giri in elicottero, faccia colazione a Hong Kong, pranzi a New York e ceni a Sorrento, quel giovedì alle 18 ha bisogno di un paio di chiodi per aggiustare la sua Audi Coupè 48000 ed entra nel fatidico negozio di ferramenta (ma può essere anche una drogheria o un negozio di cappelli, anche se solo un idiota andrebbe a cercare dei chiodi in una drogheria o in un negozio di cappelli).
I due si vedono e si piacciono, benchè lei, come dicevamo, gli vomiti addosso perchè ha appena preso freddo e lo coinvolga in temibili scariche di diarrea incontenibile.
Ma lui si innamora perdutamente e la vuole assolutamente a casa sua dove, così, per ingannare il tempo lui, che non si è mai veramente innamorato - e qui c'entra il padre alcolizzato e la mamma baldracca -decide di iniziarla ai misteri del sesso (perchè, come si può immaginare, il sesso aiuta a vendere).

4 - Il succo del libro - E' ovviamente la serie di amplessi mostruosi che si susseguono uno dopo l'altro perchè lei capisce quasi subito che, scopando come una maiala, si libererà dei complessi di colpa dovuti al fatto che il padre è fuggito in tenera età (di lei).
Anzi, più scopa, più si accorge di amare il padre e la madre e, siccome questo è anche un comandamento, lei ci dà dentro alla grande essendo anche molto religiosa.
Mentre lui (senza Viagra) ha erezioni ogni 10 minuti e può tranquillamente venire sei volte all'ora per diverse ore di seguito (ma non era pieno di appuntamenti?) lei ogni volta gode almeno tre volte per un totale di 18 volte all'ora (non c'è niente da fare, la matematica non è un'opinione) e impara in fretta, anzi è già perfetta la prima volta, soprattutto i pompini.
Che esegue con grande maestria e profondità abissali sbalordendo lui che pure era pratico e aveva frequentato diversi corsi mantra a Bangkok.
Lui d'altronde la lecca dappertutto con la sua lingua intrufolona (ha fatto un corso in Thailandia), ma proprio dappertutto, scoprendo che lei gode particolarmente succhiandole il dito medio del piede sinistro (Boh! - forse è un refuso). In ogni caso buono a sapersi.

Siccome io non sono molto pratico di sesso (ho solo due figli, quindi secondo il catechismo degli anni 50, ho fatto l'amore solo due volte con mia moglie)  lascio a voi  la gioia di riempire le duecento pagine che formano il corpo del libro, con ogni tipo di scopata, posizione, succhiamento, deglutizione ecc. ecc. e anche pratiche sadomaso perchè lui, dimenticavo, prima di darci dentro, le farà firmare anche un contratto dove sarà scritto per filo e per segno cosa le farà, come e fin dove potrà arrivare.
(Nota Bene: il contratto va allegato in appendice e non può essere meno di 36 articoli ben descritti).

Alla fine... non so come deve andare a finire perchè non sono riuscito ad arrivarci.
Però se ce la faccio, dicono che fumando una certa cosa si può sopportare di tutto, magari lo scriverò in un altro post.
Intanto leggetevi questo e cominciate a scrivere il vostro libro... con uno pseudonimo, ovviamente, ovviamente inglese tipo John Foster, o Adam Mulbraith, se non vorrete essere riconosciuti per strada e vergognarvi per tutta la vita...








mercoledì 26 settembre 2012

Corrado Mastantuono, un grande!

Vi segnalo una bellissima Gallery delle copertine per Disney Big di CORRADO MASTANTUONO, una grande disegnatore Disney e molto altro.
Sono bellissime, quindi non perdetevele.

Ne metto una per tutte. Scaricatele e collezionatele, ne vale la pena, e per tutti quelli che vogliono imparare a disegnare Disney, ecco un autore da copiare!



Arrivano belle recensioni...grazie!

Sono molto contento delle prime recensioni dei lettori che hanno comprato il nostro primo libro (scritto da me e mia moglie Manuela) LA GUERRA DELLE LACRIME.
I commenti colgono proprio quella che era la nostra intenzione: scrivere una fiaba moderna, da leggere facilmente, destinata ai ragazzi ma apprezzabile anche dagli adulti. Un inno ai buoni sentimenti che sempre di più mancano nei prodotti moderni, come se serenità, onestà e giustizia fossero cose di cui si debba vergognarsi, piuttosto che i fondamenti di una società migliore.
Del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Comunque riporto qui i commenti più belli, ringraziando quelli che li hanno scritti. (Ma Domenico ha comprato due copie o ci sono molti più Domenico di quanto immagino?)  Prometto che cercheremo di fare sempre meglio!

Cliccate sulle immagini per rendere il testo leggibile. Queste sono quelle su Amazon:


E queste quelle su Ultimabook:




Approfitto per dirvi che il libro è in offerta promozionale per tutto il mese di Settembre.
Buona lettura!




martedì 25 settembre 2012

Segnalazione - Su Storia Continua...

Segnalo un post che parla di me su Storia Continua un bel sito che si occupa di letteratura, editoria digitale, autopubblicazione, corsi di scrittura e altro legato al mondo della creatività letteraria.
Volendo parlare di fumetti si sono rivolti a me con qualche domanda cui ho risposto volentieri.




Spero di essere stato utile per diffondere la cultura e le problematiche del fumetto anche al di fuori della cerchia degli autori/appassionati perchè il fumetto avrebbe bisogno proprio di questo.
Uscire dal circuito dei "fanatici" per diventare e, soprattutto, essere considerato una forma di letteratura come le altre dove, semplicemente, si racconta con le immagini oltre che con le parole.
Insomma un'arte (alcuni la chiamano la nona arte) come la pittura o la fotografia.




lunedì 24 settembre 2012

L'Editore che vorrei 2 - Facciamo come i francesi e...

Segnalo qui l'ottimo sistema adottato dagli editori francesi per gustare i fumetti digitali legalmente e ad un prezzo più che ragionevole. Su http://www.izneo.com/ potete leggere i classici cartonati "affittandoli" per 10 giorni a 1,99 Euro e acquistandoli per 4,99 Euro, o prezzi simili.
Se poi vi piacciono davvero tanto, potete acquistare in fumetteria oppure online la copia cartacea.
Ovviamente serve uno schermo grande per goderli per bene.
Io, per esempio, uso uno schermo orientabile in verticale (pivot) che mi fa vedere le tavole in formato A3 e vi assicuro che sono entusiasmanti.
Su un tablet, purtroppo, le tavole a quattro strisce sono troppo piccole e per leggere bene il testo occorre ingrandire.
Izneo dovrebbe fare come ho fatto io, tagliando le tavole in due e rimontandole a due strisce. Allora sarebbero visibili perfettamente su un tablet orizzontale o su un PC portatile. Se poi fossero prodotte vignetta per vignetta, sarebbero godibili anche su un iPhone.

Comunque l'offerta di ottimi fumetti e veramente abbondante e con il digitale si abbatte anche il prezzo che, per i cartonati francesi, a volte è un po' eccessivo.





A quando un sistema simile per i fumetti Italiani?


Questo per introdurre il discorso dell'Editore che vorrei (2):

Il sistema (alternativo o insieme a quello classico della vendita degli ebook, come quello attraverso Narcissus) sarebbe ottimale per un Editore che, liberato dall'onere della stampa e della distribuzione, potrebbe investire il suo denaro finanziando bravi autori e spingendoli a creare le grandi storie di cui gli autori italiani sono capaci (tanto che molti vanno a lavorare appunto in Francia, terra di grandi fumetti e soprattutto di molti lettori).

Vogliamo mettere giù un accordo tipo e anche dei numeri, così tanto per fantasticare?

Allora diciamo 90 Euro a Tavola per il disegnatore e 30 per lo sceneggiatore pagati dall'editore alla consegna della storia ( o per stati di avanzamento), + il 50 % dei ricavi netti fino al raggiungimento dei
150 Euro a tavola per il disegnatore e 50 Euro per lo sceneggiatore.
Per ogni ulteriore ricavo sempre il 50% per gli autori (stavolta divisi equamente 25% per uno) e tutto il resto (cioè l'altro 50%)  all'Editore, e questo per sempre, dividendo sempre a metà anche le spese di promozione e di una eventuale traduzione (concordate insieme).

Ovviamente i prezzi potrebbero variare anche a seconda della qualità degli Autori, ma secondo me solo in salita, non al ribasso, perchè un buon disegnatore non può realizzare più di 10-12 tavole al mese e uno "stipendio" minimo per vivere è ineludibile.

In questo modo gli Autori rischiano una parte del loro lavoro, lavorando all'inizio sottopagati, ma comunque con un minimo per sopravvivere.
L'Editore rischia i soldi del prefinanziamento, ma la spesa iniziale è più bassa e, non dovendo poi pagare stampa e distribuzione, tutti i soldi vanno al prodotto e alla qualità.
Tutti e tre, Editore e Autori, si occuperanno della promozione, avendo interessi che l'opera venga venduta il più possibile per aumentare i loro guadagni.

Con queste condizioni l'Editore avrebbe il diritto di selezionare i suoi Autori e di dire anche il suo parere sulle storie. Dal canto loro gli Autori possono contare su un introito costante che consentirebbe di vivere mentre producono. Sarebbe una vera collaborazione, basata sulla divisione dei ruoli, dei rischi e dei proventi. Ovviamente sarebbero comuni anche i sistemi di controllo delle vendite.

Se un autore non vuole nessuna intromissione o selezione, può sempre fare tutto da solo, ma allora non avrebbe diritto ad alcun finanziamento iniziale e sarebbe totalmente libero.

Ovviamente la stessa cosa si potrebbe fare per le opere letterarie seriali (quelle cioè prodotte da autori professionisti, che non scrivono un libro ogni tanto, per hobby, ma producono a tempo pieno, come succede per i disegnatori di fumetti). Penso per esempio ad una serie tipo I Gialli Mondadori; o le avventure romanzate di Diabolik, ecc.
L'Editore commissiona un libro all'Autore pagandoglielo una cifra bassa - diciamo 1000 Euro - che è considerato un anticipo non restituibile sui proventi futuri, e poi i due "soci" si dividono al 50% i proventi futuri delle vendite, al netto delle spese per la promozione.

All'inizio l'Autore-scrittore dovrebbe vivere veramente con poco, considerando il tempo che ci vuole per scrivere un buon libro, ma poi, man mano che crescono le vendite e il numero di libri prodotti, i Diritti d'Autore dovrebbero integrare gli anticipi dell'editore, arrivando, se i libri avessero successo, a compensi equi e ragionevoli.

Se i libri o i fumetti non funzionano, invece, ovviamente si smette e si cambia genere o mestiere.
In tal caso l'Editore ci rimetterebbe i suoi soldi (o una parte) e l'Autore la parte di lavoro non pagata.

Insomma, proprio grazie al digitale, che ci risparmia i costi ormai assurdi della stampa cartacea e soprattutto della distribuzione (basta pensare al prezzo della benzina), c'è spazio per un sacco di Start-Up editoriali e di aspiranti Editori che dispongano di un piccolo capitale da investire. Lo farei anch'io se lo avessi e anzi, se qualcuno vuole contattarmi in proposito, sarei lieto di associarmi e mettere sul piatto ComicsBay, considerando che sono anche un Autore.

Certo, con un sistema simile dove tutti lavorerebbero "all'osso" per così dire, non ci sarebbe spazio per Direttori o Redattori strapagati, con segretarie mignotte da sollazzare a champagne. Anzi, lavorando tutti telematicamente, non servirebbe neanche una redazione.
E, cosa non da poco, anche i lettori avrebbero i loro vantaggi, disponendo di un'offerta di qualità e ad un prezzo vantaggioso. Basterebbe vendere 5000 copie al mese per pareggiare le spese, a differenza delle 40.000 necessarie per la stampa cartacea.

Secondo me, così non sarebbe male e con (relativamente) poco denaro iniziale si potrebbe creare un buon circolo virtuoso. Voi che ne dite?
Forza, Editori spaventati dalle nuove tecnologie, coraggio!







venerdì 21 settembre 2012

Riferisco qui di un articolo di Repubblica dove si parla della posizione italiana in merito a come dovrebbe essere il web. Finalmente un documento sintetico, razionale e costruito democraticamente che espone in modo chiaro quello che l'Italia andrà a sostenere nella imminente discussione internazionale Internet Governance Forum (IGF) di Baku, in Azerbaigian.
Tra l'altro ognuno potrà contribuire alla messa a punto, se vorrà.
Si parla anche di diritti d'autore, se vi interessa, download illegali ecc. ecc.

Potete anche scaricare il documento completo qui. (PDF)

Peccato che mentre alcuni si occupano di andare avanti e di creare un mondo migliore, altri si abbandonino sempre di più a comportamenti predatori e delinquenziali, come se non fossero già i meglio pagati della Terra per non fare nulla.

venerdì 14 settembre 2012

L'Editore che vorrei


Ormai è noto il mio favore per l'autopubblicazione che ho intenzione di perseguire con determinazione. Tuttavia non voglio dare l'idea di essere del tutto contrario agli Editori. Voglio anzi citare alcuni buoni esempi e fare anche delle proposte, perchè sono convinto che tutte le critiche debbano essere costruttive e per dar loro maggior forza e credibilità sia necessario appunto proporre delle alternative.


Un Editore che vorrei è, per esempio, Bonelli Editore.
Da mia esperienza personale, anche se un po' datata, tutti gli autori sono collaboratori esterni, ma Bonelli versa buoni compensi ai suoi autori ai quali richiede una sorta di esclusiva in cambio però di una costante offerta di lavoro che consente a molti di vivere agevolmente. Attualmente le cose sono un po' cambiate a causa della crisi, ma Bonelli si è comunque sempre molto preoccupato di “sistemare gli autori”, redistribuendo le risorse e, a volte, inventando anche delle testate al solo scopo di tenerli occupati, magari in attesa di tempi migliori. In redazione sono sempre stati gentili e disponibili e con me, che ero giovincello e ingenuo, il buon Decio Canzio è stato addirittura “paterno”. Ho un grande e bellissimo ricordo di quegli anni!
Alcuni autori possono mettersi insieme e proporre una serie: se Bonelli la ritiene buona la fa propria stabilendo un compenso fin dall'inizio per gli autori e organizzando la produzione in grande stile, magari affiancando altri autori se necessario per poter alimentare una pubblicazione regolare e cadenzata. E' successo così, per esempio e ai miei tempi, per Dylan Dog di Sclavi e per Martin Mystere di Castelli. La serie rimane in titolo agli autori originari che possono “subappaltare” disegni o sceneggiature ad altri, mantenendone il controllo e percependo una parte dei compensi che dividono con i “subappaltatori”.
In caso di ripubblicazione, ai miei tempi (e credo anche adesso) Bonelli pagava come diritti d'autore una notevole percentuale del compenso pagato all'origine per la prima produzione. Anche qui ho ottimi ricordi.

I difetti di Bonelli, a mio parere, sono: La produzione limitata come genere che continua a previlegiare un certo tipo di pubblico affezionato. Se uno non è nelle corde di tale produzione è meglio
non farsi avanti. D'altra parte tentativi in altre direzioni non hanno avuto successo e la crisi del settore ora consiglia molta prudenza.
A causa della crisi molte testate sono state chiuse e il lavoro disponibile ridistribuito tra gli autori già acquisiti, per cui c'è poco spazio per nuove entrate. Lo schema delle storie e della pagina è rigido; è ancora tutto in bianco e nero e l'argomento digitale è ancora tutto da esplorare. Inoltre il buon Sergio Bonelli non c'è più e molti equilibri interni alla casa editrice (che ormai è molto grande e complessa) sono da ricostruire.

Apple è un altro Editore che vorrei.
Iscrivendosi al programma Developer e pagando circa 70 euro all'anno, si possono scaricare circa 4,5 Gb di programmi e manuali necessari e sufficienti per programmare applicazioni per Mac, iPad e iPhone. Le istruzioni e la manualistica (in inglese) gratuiti a disposizione degli autori-programmatori è impressionante. Inoltre si ha diritto all'Hosting dei propri prodotti sui server di iTunes, il market predisposto da Apple per vendere i prodotti di tutti su tutti i mercati del mondo. Per chi scrivesse musica e componesse canzoni, iTunes vende anche i loro dischi, ovviamente.
Chiunque può farsi avanti e l'ingresso nel sistema Apple è immediato e tutto online. non serve essere parenti di qualcuno o farsi “presentare” da qualcun altro.
Certo bisogna imparare e darsi da fare, ma ultimamente Apple ha anche messo a disposizione degli autori un programma gratuito, iBooks Author, che consente di creare facilmente un libro digitale illustrato e di diffonderlo. Per usarlo occorre avere un Mac aggiornato a Lion.
Su ogni app venduta, Apple versa circa il 70% all'autore e trattiene per sé il 30% che però comprende le spese per la gestione dei pagamenti, anzi dei micropagamenti, che com'è intuibile sarebbero antieconomici per chiunque agisse da solo.
Tanto per fare un esempio, per transazioni tra 0 e 2500 euro, Paypal vuole il 3,5% dell'importo più 0,35 Euro fissi.
Cioè su una vendita di un libro a 0,99 Euro la percentuale da versare a Paypal (che, sia chiaro, fornisce secondo me un ottimo servizio) sarebbe di 0,35 (fissi) + 0,034, cioè 0,384 Euro che rappresenta quindi quasi il 39% del prezzo di vendita.
(Dai famosi 0,99 euro poi dovremmo togliere il 21% di IVA.)

Si capisce quindi che Apple, con il suo 30% è più che onesta, se pensiamo che in esso è compreso, oltre che la gestione del pagamento, appunto, anche la gestione dei mostruosi server (ultimo investimento 1 miliardo di dollari) necessari per alimentare iTunes.
Inoltre non è che Apple pubblica e basta. Il suo personale controlla e verifica ogni prodotto e, se è il caso (a me è successo) indica con dettagliate email le cose da fare per rimediare agli errori. Qualcuno dice che questa “ingerenza” di Apple è negativa. A me pare tutto sommato ragionevole e necessaria per mantenere una produzione di qualità e una linea editoriale coerente con quanto promesso.

I difetti di Apple, secondo me, sono i seguenti:
L'Apple Store è enorme e contiene ormai centinaia di migliaia di prodotti (Applicazioni, Ebook, Canzoni, Audiolibri, ecc.). Inoltre lo store è , secondo me, indicizzato male ed è difficile trovare qualcosa se non si sa cosa cercare. (E anche vero che sono sorti migliaia di siti che indicizzano e/o recensiscono i contenuti dell'Apple Store, ma bisogna essere delle priovre per seguirli tutti).
Creare applicazioni, anche con gli strumenti gratuiti di Apple, è difficile e non si può fare una tantum. Occorre imparare a programmare in linguaggio Objective C e poi per programmare bene occorre farlo spesso. Quindi fare praticamente quello e nient'altro. Quindi occorre rivolgersi a dei programmatori ma, per esperienza personale, ho sempre trovato gente distratta e poco motivata. Oppure troppo costosa. Insomma collaborare è difficile e ognuno è ancora troppo geloso delle proprie competenze. In questo senso abbiamo tutti ancora molto da imparare.
Infine l'uso di iBook Author (che elimina il lavoro di programmazione) è limitato nel senso che i libri prodotti, se gratuiti possono essere diffusi ovunque, ma se vengono venduti possono esserlo solo attraverso iTunes e quindi versando la percentuale riconosciuta ad Apple (il che mi pare giusto, ma è comunque limitato.)
Tenete comunque presente che iBook (il programma gratuito con sui l'iPad legge gli Ebook) legge bene anche i PDF e si può creare un buon libro anche in questo formato, che è universale e leggibile ovunque: Mac, Windows,iOS, Android, Kindle ecc.
Un PDF può contenere immagini, video, animazioni, suoni ecc. Peccato che alcuni sistemi operativi (per esempio iOS di iPhone e iPad) non siano abbastanza evoluti da leggere interamente il PDF multimediale in questione. Ma magari con il tempo...

Un altro buon esempio (l'ho già detto e lo ripeto volentieri) è Narcissus
Che però, più che un Editore, è un fornitore di servizi editoriali. Con 4 euro fornisce un codice ISBN necessario per catalogare univocamente il libro nella rete di vendita; se richiesto fornisce attività di editing (impaginazione, creazione di copertine, conversione in Epub, ecc.) a prezzi modici e poi, soprattutto, provvede non solo a mettere in vendita il vostro libro su suo market (Ultimabook) ma anche su tutti i market (e sono tanti, ecco qui l'ultimo elenco aggiornato) con cui i gestori di Narcissus hanno stretto accordi di distribuzione.
Tra questi ci sono anche i colossi Amazon e la stessa Apple, per i quali Narcissus agisce in un certo senso come collettore o assemblatore, evitando all'Autore di spezzare la sua azione di vendita in troppi rivoli.
Per esempio ecco qui i miei titoli in vendita su UltimaBook , la libreria online di Narcissus.
E qui gli stessi titoli in vendita presso biblet.it (il market creato da Telecom) e ancora su mrEbook, un'altra libreria online. 

Il tutto fatto automaticamente da Narcissus che, evidentemente, alimenta un database concordato con tutta la rete di venditori. Insomma un bel risparmio di tempo per me autore, no? Questa secondo me è la vera carta vincente di Narcissus e il motivo per cui va consigliato vivamente.Di fatto agisce come Agente dell'Autore, piazzando i suoi prodotti ovunque è possibile e su luoghi che per noi Autori sarebbe molto difficile raggiungere.

(Narcissus non è il solo a fornire tali servizi. Ce ne sono anche altri, ma da un sondaggio recente del sito storiacontinua.it risulta che é considerato uno dei migliori per il self publishing. Date poi un'occhiata a chi sono gli altri e quali sono le valutazioni.)


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In cambio dei suoi servizi Narcissus vuole il 40 % del prezzo di copertina (Iva esclusa), lasciando all'autore il 60%.
Tuttavia è necessario tener presente che con il suo 40% Narcissus si paga il lavoro per la gestione del pagamento (vedi sopra) e, soprattutto, paga anche la percentuale da versare agli altri venditori. E' ovvio infatti che se il libro è venduto da Narcissus, questa si prende l'intero 40%, ma se viene venduto da amazon.it anche Amazon vorrà la sua percentuale sulla vendita (può essere il 20-25%? direi che è probabile) ecco dunque che a Narcissus resterebbe il 15-20%, il che mi pare molto ragionevole.

Cosa non trascurabile, far gestire la vendita da altri risparmia all'autore l'obbligo di aprire una partita IVA perchè chi riscuote (e ha l'oblligo della fattura) è Narcissus. Il quale poi verserà all'Autore i relativi diritti d'autore con il regime fiscale più semplice e immediato della ritenuta d'acconto.

Infine anche Narcissus consente il print on demand, cioè la possibilità di stampare un numero molto ridotto di copie dei vostri libri per venderli, regalarli o averne comunque delle copie cartacee.

Difetti di Narcissus:
Prima di tutto sono quelli dell'autopubblicazione in genere. Narcissus non seleziona le opere pubblicate, nel senso che non dà giudizi sul merito (che bello, finalmente uno che ci lascia fare!), ma solo sulla confezione. Quindi il lettore rischia di comprare qualcosa di cui nessuno garantisce la qualità. Ma questo succede anche il libreria, direi. Le recensioni che leggiamo nel libro stesso possono ingannare: quale oste direbbe che il suo vino non è buono? I concorsi letterari poi e le varie recensioni su giornale sono tutti più o meno controllati dagli Editori. In televisione poi, a parlare dei loro libri, ci vanno o no sempre gli stessi?

Un'altro difetto è, secondo me, la natura stessa del Business di Narcissus. Siccome la sua percentuale nelle vendite è abbastanza bassa (e non può essere più alta perchè stanno nascendo altri servizi simili, e la stessa Apple e Amazon riconoscono il 70% agli autori) ecco che per guadagnare qualcosa devono puntare sulla quantità.

Cosicchè anche il market di Narcissus è molto affollato e i nostri libri fanno fatica a venir fuori. Anche il sistema di indicizzazione della Home di Ultimabooks secondo me è limitato:
nella parte inferiore sono indicati gli “argomenti” dei libri, ma non sono tutti ben esposti. I fumetti, per esempio, non ci sono. C'è l'argomento “Fiction per Ragazzi” ma, se clicco, il sistema trova per esempio 1086 titoli, ma me ne mostra solo cinque o sei alla volta e devo scorrerli tutti per trovare i miei. Insomma se so cosa cercare, va bene (basta per esempio digitare “Pezzin” nel campo di ricerca) ma se vado a caso è ben difficile che escano proprio i miei titoli. Ma spero e sono sicuro che questo è un difetto relativo che verrà presto superato.

E' comunque evidente che ci vuole anche un proprio sito che funga da Catalogo della propria produzione e indirizzi i lettori verso il market e la pagina che contiene i propri libri. Per questo è nato Comics Bay, che metto volentieri a disposizione di chi voglia presentare anche le sue opere. Mettendosi insieme, infatti, si potrebbe dividere la fatica di pubblicizzare il sito, ottenendo vantaggi per tutti. Ma questa sarà materia per un altro post.
Intanto mi fermo qui e vi lascio riflettere...