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giovedì 5 agosto 2021

De Tops ritorna!

Ebbene sì, grazie alla disponibilità di Alex Bertani, il nuovo direttore editoriale di Topolino per la Panini Comics, sono tornato con qualche sceneggiatura in TOPOLINO, riprendendo con uno dei miei personaggi preferiti, quel Top De Tops che mi consente di vagare nel tempo e nello spazio a caccia di misteri e di suggestioni.

Quella che vedete qui sopra é la copertina del volumetto dei Grandi Classici (uscirà credo il 10 agosto) che contiene una raccolta delle storie di De Tops che ho reputato le migliori, anche se in realtà a me piacciono tutte. Comunque ho dovuto fare una scelta; ma quello che è più bello e interessante é che ho dovuto scrivere anche una "storia di raccordo" fra le varie avventure che, alla fine, è risultata una nuova storia con un finale che, in definitiva, porta a compimento tutta la serie.

Ma non temete; questo non significa che non ci saranno altre storie di De Tops. L'ultimo diario di cui parliamo é... l'ultimo di una serie pressoché infinita perché i nostri Topolino e Pippo di oggi trovano addirittura l'archivio segreto di De Tops, nascosto in un meandro del suo castello di famiglia, e pieno dei cimeli e reperti che hanno ispirato i suoi diari. Ogni oggetto racconterà una storia e altre potremo immaginarle noi dalle cose non dette e dalle suggestioni che tali oggetti potranno suscitare.

Dunque, nuove storie per De Tops. Alex Bertani mi sta con il fiato sul collo. Ma cosa raccontare? Dovrò leggere nuovamente i suoi diari, non c'è dubbio... oppure rifarmi a dei libri che ho letto ultimamente (e che ho inviato anche a Bertani) e che riportano, in un certo senso, proprio all'epoca in cui é vissuto il nostro baronetto e che contengono, guarda caso, degli spunti molto interessanti.

De Tops è vissuto in un periodo, all'inizio del novecento, quando i grandi della fisica (Bohr, Poincaré, Einstein, ecc.) hanno scoperto l'intima essenza della natura, immaginata in modo così sorprendente da Democrito migliaia di anni fa: l'esistenza dell'atomo e quindi la sua struttura, con l'esistenza degli elettroni, dei protoni,  dei fotoni, dei campi (elettromagnetici, gravitazionali ecc.).
Ora succede che la natura, appunto, è fatta di atomi che di per sé sono tutti simili e quasi indistinguibili uno dall'altro. Come facciamo noi a vedere le cose?
 
Questo è l'aspetto della realtà di fonte a noi. Un insieme di atomi vibranti che compongono gli oggetti, le molecole dell'aria, i vapori, gli odori. Gli atomi vibrano continuamente a seconda del loro livello di energia, portata dai fotoni di luce che arrivano dallo spazio e si riflettono ovunque.
Se quello che stiamo guardando è una tigre che esce dalla boscaglia, anch'essa è formata dagli stessi atomi e quindi é indistinguibile dallo sfondo; come facciamo a "vederla davvero" e a scappare per salvarci la vita? Ebbene: questo è reso possibile dal nostro CERVELLO, che si è evoluto, grazie alla selezione naturale, in modo da farci VEDERE le cose grazie alla risoluzione dei colori, degli odori e dei rumori.
Non è sorprendente? Forse é da qui che potremmo creare una storia!



Gli atomi e le molecole non hanno COLORE. Sono i fotoni di luce che essi riflettono a colpire le cellule fotosensibili dei nostri occhi con particolari lunghezze d'onda. Le cellule (coni e bastoncelli) dei nostri occhi codificano le lunghezze d'onda in segnali elettrici che il nervo ottico invia al cervello. E qui, il cervello crea un'IMMAGINE TRIDIMENSIONALE della realtà che ci circonda assegnando un COLORE ad ogni particolare lunghezza d'onda, facendoci dintinguere le cose e i loro contorni.
 
Analogamente nella natura non esiste IL RUMORE. Esso è dovuto semplicemente ad uno spostamento d'aria che però colpisce il nostro timpano, il quale trasforma le sue vibrazioni in segnali elettrici, anch'essi prontamente inviati al cervello. Ed é ancora nel cervello che tali segnali elettrici diventano il rumore che ci mette in allarme, o una musica che ci allieta.

Incredibile, vero? Eppure é così: é il nostro cervello che crea il panorama che vediamo con i nostri occhi, interpretando e presentandoci in modo coerente e continuo una immagine tridimensionale (i nostri occhi inviano al cervello immagini a due dimensioni; é sempre il cervello a trasformarle, grazie al calcolo del parallasse, in 3D) del mondo che ci circonda aggiornando tale rappresentazione man mano che ci spostiamo nel mondo. In definitiva siamo noi, la nostra coscienza, che creiamo il mondo così come lo vediamo.

Ma come fare una storia da un argomento del genere? Eppure sarebbe importante riuscirci per almeno due motivi:
Il primo sarebbe che così darei un motivo di riflessione sulla grandiosità della Natura che ha creato tutto questo semplicemente per tentativi, provando e riprovando tutto il possibile facendo avanzare quello che funzionava e facendo estinguere quello che non era adatto. Se qualcosa ancora non va, ed esistono il cancro, le catastrofi naturali, ecc. è semplicemente perché il mondo é ancora imperfetto, tutto è in divenire ed evidentemente alla Natura non tutto è possibile ( o non ha usato ancora tutto il tempo necessario).
Oppure,  incredibilmente, la Natura ha capito che da sola non ce l'avrebbe fatta... e per questo ha creato il nostro cervello e l'INTELLIGENZA con la quale noi dovremmo (e dico DOVREMMO perché ancora non lo facciamo) semplicemente arrivare dove la Natura e il caso non possono (o non possono ancora).
Con la nostra intelligenza dovremmo quindi curare il cancro, risolvere la fame nel mondo, aiutare le persone più sfortunate... in definitiva realizzare il mondo perfetto che il caso non riesce (ancora) a creare.
L'intelligenza richiede quell'evento spaventosamente improbabile che è la VITA e da questo possiamo tutti capire quanto questa sia importante. Quindi smettiamola di metterla in gioco con dei giochini assurdi (lanciarci col paracadute, arrampicarci a mani nude, correre troppo se abbiamo bevuto, drogarci, ecc.). La VITA è troppo importante e preziosa per sprecarla con i nostri comportamenti da esseri viziati e inconsapevoli. Il nostro universo (ce ne sono altri? E dove?) ci ha messo 14 miliardi di anni per svilupparla fino al livello di oggi e per farlo ha dovuto superare un numero incredibile di strozzature e difficoltà. Essere vivi e sani e coscienti NON E' BANALE e anzi dobbiamo essere riconoscenti alla natura ( o a Dio, come volete chiamarla) che ci ha dato il modo di avere delle sensazioni e di sentirci come entità autonome dal mondo, e godere di questo.

Per tornare a De Tops e agli inizi del novecento, quei grando uomini di scienza di cui parlavo (Eistein, Bohr, ecc. ) avevano ben compreso quanto significassero le loro scoperte nella descrizione della realtà, e ne erano rimasti stupefatti. Dalle loro equazioni e dalle esperienze del CERN di Ginevra stiamo comprendendo come gli atomi, e in defintiva tutte le cose, siano in realtà solo un aspetto dell'ENERGIA che si trasforma all'occorrenza in materia costruendo le cose e anche noi stessi.
Ma cos'è l'ENERGIA? Si può avere una fetta di energia? Di cosa é fatta?
Ebbene credo che l'energia sia una POTENZIALITA', un possibilità di FARE e/o di ESSERE.
Un'IDEA, quasi. L'Idea di una MENTE UNIVERSALE che potremmo chiamare DIO, se vogliamo, o un CAMPO MENTALE che pervade tutta la realtà e crea le cose e le storie all'interno di esso.
Se é così, magari anche la nostra mente potrebbe percepire questo campo mentale o essere una estensione di esso. Questo potrebbe significare che anche la morte potrebbe non esistere davvero...

BRRRR! E' difficile creare una storia di De Tops da questo, non credete? La Disney la approverebbe? Boh!
Però giuro che ci sto provando e De Tops é il personaggio più adatto a guidarci in una impresa del genere. Vedremo come andrà a finire.

Se volete aiutarmi con qualche spunto o riflessione, usate i commenti e magari apriremo una creativa discussione che non sappiamo dove potrebbe portarci. De Tops certo non si tirerà indietro!