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sabato 26 settembre 2015

A proposito della felicità e di altre cose più tristi...

Su repubblica.it ecco un bel post, preso da un altro post... insomma una discorso che mi sembra importante segnalare, a me prima di tutto, e poi anche a chi interessa.
Essere felice è la cosa che mi ha sempre interessato e, avendo fatto molte scelte nella vita, alcune anche costose e difficili, mi sento chiamato in causa da quelli che pensano di aver costruito la propria felicità, invece che averla trovata per caso, o averla semplicemente lasciata andare.

Penso ad una carriera di ingegnere professionista lasciata per non subire i ricatti e i condizionamenti della corruzione e del malaffare; ad un lavoro inventato dal nulla pur di star vicino a mia moglie e ai miei figli che abbiamo cresciuto sempre insieme tra pappe, pannolini e tantissime coccole; ad una vita a lungo in affitto per rimanere indipendenti e liberi e infine a scegliere di  andarsene e lasciare un bel lavoro e bei soldi , piuttosto che sottostare ad ignoranti e a presuntuosi. Insomma ho sempre scelto la libertà e la felicità e sono sempre stato felice di possedere soprattutto la mia mente e la mia fantasia, l'amore della mia donna e l'amicizia dei miei figli.
Sono stato molto fortunato, ma anche avveduto. E quindi se sono felice, me lo merito. Capisco benissimo i discorsi del post perché comincio a diventare vecchio e, come sempre ho fatto nella mia vita, rifletto su cosa é stato e cosa sarà. Grazie alle conclusioni a cui sono arrivato o sto arrivando, non ho paura.



Essere più felici: queste 5 cose saranno importanti per voi quando vi guarderete indietro



oppure, se non più disponibile, leggetevelo qui sotto.



di Bronnie Ware
Per molti anni ho lavorato in una struttura che garantiva assistenza tramite cure palliative, i miei pazienti venivano a casa per morire. Ho condiviso con loro dei momenti straordinari e li ho assistiti nelle ultime 3-12 settimane della loro vita.
Il carattere delle persone evolve in maniera estremamente incisiva quando si trovano confrontate con la propria caducità. Alcune trasformazioni sono state fenomenali: tutti i pazienti hanno sperimentato una moltitudine di emozioni.
Com'era prevedibile ne facevano parte il rifiuto, la paura, la rabbia, il pentimento, ancora rifiuto e alla fine accettazione. Ogni singolo paziente ha trovato la propria pace prima che finisse la sua vita.
Quando si chiedeva loro che rimpianti avessero o cosa avrebbero voluto fare in modo diverso avendone la possibilità, i pazienti toccavano sempre gli stessi temi. Questi cinque in particolare venivano discussi spesso:
1. Vorrei aver avuto il coraggio di rimanere fedele alla vita e non vivere la vita che gli altri si aspettavano da me.
Questa era in assoluto la causa più frequente di rimorso per tutti i pazienti. Quando le persone si rendono conto che la loro vita è quasi finita e la guardano più da vicino si avvedono dei sogni che sono rimasti irrealizzati.
La maggior parte dei pazienti non aveva saputo accettare neanche la metà dei propri sogni ed è morta con la consapevolezza che il motivo di ciò erano state le decisioni che aveva preso o meno.
È molto importante prendersi a cuore e provare a realizzare almeno alcuni dei vostri sogni nel corso della vostra vita. Dal momento in cui si inizia a perdere la salute, farlo non è più possibile. Fino a quando non ne siamo privi, in pochi si accorgono di quanta libertà ci garantisce la salute.
2. Vorrei non aver lavorato così duramente.
Questa frase è stata pronunciata da ogni paziente maschile che ho assistito. Essi si sono persi l'infanzia dei loro figli e la compagnia delle loro mogli. Anche alcune donne hanno espresso questo rimpianto, ma essendo la maggior parte di loro membri di generazioni più anziane, poche portavano a casa uno stipendio.
Tutti gli uomini che ho assistito si pentivano di aver dedicato tanto tempo alla ruota da criceto che è in realtà la vita lavorativa. Semplificando il vostro stile di vita e facendo scelte coscienziose è possibile vivere senza lo stipendio di cui credete di necessitare. Creando spazio nella vostra vita sarete più felici e più pronti a cogliere nuove opportunità - quelle che sono più adatte al vostro stile di vita.
3. Vorrei aver avuto il coraggio di vivere i miei sentimenti.
Molte persone hanno preferito non vivere appieno i propri sentimenti per vivere in pace con gli altri. Per questo hanno accettato un'esistenza mediocre e non sono mai diventati la persona che grazie alle loro capacità avrebbero potuto diventare. Molti hanno sviluppato per questo motivo malattie che sono collegate con la loro amarezza e il loro risentimento.
Non possiamo controllare le reazioni degli altri. Ma anche se inizialmente può fare una strana impressione a chi sta intorno a noi se cambiamo e iniziamo a parlare più apertamente, alla fine la relazione con l'altra persona si stabilizzerà ad un livello superiore e più sano. Se questo non dovesse accadere, il cambiamento della vostra personalità eliminerà in ogni caso le relazioni non sane dalla vostra vita - in ogni caso ci guadagnerete.
4. Vorrei aver mantenuto i contatti con i miei amici.
Spesso i pazienti non si sono accorti di quanto erano importanti per loro gli amici di una vita. Fino a quando non si sono ritrovati a vivere le ultime settimane della loro vita e non sempre è stato possibile ritrovarli. Molti si sono dedicati così tanto alla propria vita che hanno tralasciato preziose amicizie per anni, vedendole scorrere via come sabbia tra le dita.
Moltissimi si sono amaramente pentiti di non aver trovato il tempo e l'impegno che avrebbero meritato le loro amicizie. A tutti noi mancano i nostri amici quando stiamo per morire. Perdersi di vista è un'esperienza comune per chiunque lavori molto. Ma quando ci si deve confrontare con la morte, i dettagli materialistici della vita perdono d'importanza. Ci si occupa di ordinare i propri affari, ma soldi e status sociale non contano più. Più che altro si tratta di togliere un peso ai propri cari.
Di regola però le persone che ho assistito erano troppo malate ed esauste per affrontare questo compito. Alla fine tutto si risolve in amore e relazioni. È tutto quel che rimane nelle ultime settimane: amore e relazioni.
5. Vorrei che mi fossi permesso di essere più felice.
Questo rimpianto è straordinariamente frequente. Molti non si sono resi conto fino all'ultimo che si decide di essere felici. Erano imprigionati in atteggiamenti ricorrenti e abitudini. La cosiddetta "protezione" di quel che conosciamo bene si soprapponeva alle loro emozioni, esattamente come la loro vita quotidiana.
La paura del cambiamento li spingeva a fingere davanti a loro stessi e agli altri che fossero felici. Nel profondo però desideravano come nessun altra cosa tornare a farsi una grassa risata e vivere con gioia.
Quando vi trovate in punto di morte, l'opinione che gli altri hanno di voi è il vostro ultimo pensiero. Com'è invece meraviglioso mollare tutto molto tempo prima della morte e tornare a sorridere!
La vita è una scelta. È la VOSTRA vita. Scegliete con cura, scegliete con saggezza, scegliete in maniera sincera. Scegliete di essere felici.


Questo blog è stato pubblicato su HuffPost Germania ed è stato tradotto dal tedesco da Lisa Di Giuseppe.

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