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mercoledì 26 settembre 2012

Corrado Mastantuono, un grande!

Vi segnalo una bellissima Gallery delle copertine per Disney Big di CORRADO MASTANTUONO, una grande disegnatore Disney e molto altro.
Sono bellissime, quindi non perdetevele.

Ne metto una per tutte. Scaricatele e collezionatele, ne vale la pena, e per tutti quelli che vogliono imparare a disegnare Disney, ecco un autore da copiare!



Arrivano belle recensioni...grazie!

Sono molto contento delle prime recensioni dei lettori che hanno comprato il nostro primo libro (scritto da me e mia moglie Manuela) LA GUERRA DELLE LACRIME.
I commenti colgono proprio quella che era la nostra intenzione: scrivere una fiaba moderna, da leggere facilmente, destinata ai ragazzi ma apprezzabile anche dagli adulti. Un inno ai buoni sentimenti che sempre di più mancano nei prodotti moderni, come se serenità, onestà e giustizia fossero cose di cui si debba vergognarsi, piuttosto che i fondamenti di una società migliore.
Del resto i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Comunque riporto qui i commenti più belli, ringraziando quelli che li hanno scritti. (Ma Domenico ha comprato due copie o ci sono molti più Domenico di quanto immagino?)  Prometto che cercheremo di fare sempre meglio!

Cliccate sulle immagini per rendere il testo leggibile. Queste sono quelle su Amazon:


E queste quelle su Ultimabook:




Approfitto per dirvi che il libro è in offerta promozionale per tutto il mese di Settembre.
Buona lettura!




martedì 25 settembre 2012

Segnalazione - Su Storia Continua...

Segnalo un post che parla di me su Storia Continua un bel sito che si occupa di letteratura, editoria digitale, autopubblicazione, corsi di scrittura e altro legato al mondo della creatività letteraria.
Volendo parlare di fumetti si sono rivolti a me con qualche domanda cui ho risposto volentieri.




Spero di essere stato utile per diffondere la cultura e le problematiche del fumetto anche al di fuori della cerchia degli autori/appassionati perchè il fumetto avrebbe bisogno proprio di questo.
Uscire dal circuito dei "fanatici" per diventare e, soprattutto, essere considerato una forma di letteratura come le altre dove, semplicemente, si racconta con le immagini oltre che con le parole.
Insomma un'arte (alcuni la chiamano la nona arte) come la pittura o la fotografia.




lunedì 24 settembre 2012

L'Editore che vorrei 2 - Facciamo come i francesi e...

Segnalo qui l'ottimo sistema adottato dagli editori francesi per gustare i fumetti digitali legalmente e ad un prezzo più che ragionevole. Su http://www.izneo.com/ potete leggere i classici cartonati "affittandoli" per 10 giorni a 1,99 Euro e acquistandoli per 4,99 Euro, o prezzi simili.
Se poi vi piacciono davvero tanto, potete acquistare in fumetteria oppure online la copia cartacea.
Ovviamente serve uno schermo grande per goderli per bene.
Io, per esempio, uso uno schermo orientabile in verticale (pivot) che mi fa vedere le tavole in formato A3 e vi assicuro che sono entusiasmanti.
Su un tablet, purtroppo, le tavole a quattro strisce sono troppo piccole e per leggere bene il testo occorre ingrandire.
Izneo dovrebbe fare come ho fatto io, tagliando le tavole in due e rimontandole a due strisce. Allora sarebbero visibili perfettamente su un tablet orizzontale o su un PC portatile. Se poi fossero prodotte vignetta per vignetta, sarebbero godibili anche su un iPhone.

Comunque l'offerta di ottimi fumetti e veramente abbondante e con il digitale si abbatte anche il prezzo che, per i cartonati francesi, a volte è un po' eccessivo.





A quando un sistema simile per i fumetti Italiani?


Questo per introdurre il discorso dell'Editore che vorrei (2):

Il sistema (alternativo o insieme a quello classico della vendita degli ebook, come quello attraverso Narcissus) sarebbe ottimale per un Editore che, liberato dall'onere della stampa e della distribuzione, potrebbe investire il suo denaro finanziando bravi autori e spingendoli a creare le grandi storie di cui gli autori italiani sono capaci (tanto che molti vanno a lavorare appunto in Francia, terra di grandi fumetti e soprattutto di molti lettori).

Vogliamo mettere giù un accordo tipo e anche dei numeri, così tanto per fantasticare?

Allora diciamo 90 Euro a Tavola per il disegnatore e 30 per lo sceneggiatore pagati dall'editore alla consegna della storia ( o per stati di avanzamento), + il 50 % dei ricavi netti fino al raggiungimento dei
150 Euro a tavola per il disegnatore e 50 Euro per lo sceneggiatore.
Per ogni ulteriore ricavo sempre il 50% per gli autori (stavolta divisi equamente 25% per uno) e tutto il resto (cioè l'altro 50%)  all'Editore, e questo per sempre, dividendo sempre a metà anche le spese di promozione e di una eventuale traduzione (concordate insieme).

Ovviamente i prezzi potrebbero variare anche a seconda della qualità degli Autori, ma secondo me solo in salita, non al ribasso, perchè un buon disegnatore non può realizzare più di 10-12 tavole al mese e uno "stipendio" minimo per vivere è ineludibile.

In questo modo gli Autori rischiano una parte del loro lavoro, lavorando all'inizio sottopagati, ma comunque con un minimo per sopravvivere.
L'Editore rischia i soldi del prefinanziamento, ma la spesa iniziale è più bassa e, non dovendo poi pagare stampa e distribuzione, tutti i soldi vanno al prodotto e alla qualità.
Tutti e tre, Editore e Autori, si occuperanno della promozione, avendo interessi che l'opera venga venduta il più possibile per aumentare i loro guadagni.

Con queste condizioni l'Editore avrebbe il diritto di selezionare i suoi Autori e di dire anche il suo parere sulle storie. Dal canto loro gli Autori possono contare su un introito costante che consentirebbe di vivere mentre producono. Sarebbe una vera collaborazione, basata sulla divisione dei ruoli, dei rischi e dei proventi. Ovviamente sarebbero comuni anche i sistemi di controllo delle vendite.

Se un autore non vuole nessuna intromissione o selezione, può sempre fare tutto da solo, ma allora non avrebbe diritto ad alcun finanziamento iniziale e sarebbe totalmente libero.

Ovviamente la stessa cosa si potrebbe fare per le opere letterarie seriali (quelle cioè prodotte da autori professionisti, che non scrivono un libro ogni tanto, per hobby, ma producono a tempo pieno, come succede per i disegnatori di fumetti). Penso per esempio ad una serie tipo I Gialli Mondadori; o le avventure romanzate di Diabolik, ecc.
L'Editore commissiona un libro all'Autore pagandoglielo una cifra bassa - diciamo 1000 Euro - che è considerato un anticipo non restituibile sui proventi futuri, e poi i due "soci" si dividono al 50% i proventi futuri delle vendite, al netto delle spese per la promozione.

All'inizio l'Autore-scrittore dovrebbe vivere veramente con poco, considerando il tempo che ci vuole per scrivere un buon libro, ma poi, man mano che crescono le vendite e il numero di libri prodotti, i Diritti d'Autore dovrebbero integrare gli anticipi dell'editore, arrivando, se i libri avessero successo, a compensi equi e ragionevoli.

Se i libri o i fumetti non funzionano, invece, ovviamente si smette e si cambia genere o mestiere.
In tal caso l'Editore ci rimetterebbe i suoi soldi (o una parte) e l'Autore la parte di lavoro non pagata.

Insomma, proprio grazie al digitale, che ci risparmia i costi ormai assurdi della stampa cartacea e soprattutto della distribuzione (basta pensare al prezzo della benzina), c'è spazio per un sacco di Start-Up editoriali e di aspiranti Editori che dispongano di un piccolo capitale da investire. Lo farei anch'io se lo avessi e anzi, se qualcuno vuole contattarmi in proposito, sarei lieto di associarmi e mettere sul piatto ComicsBay, considerando che sono anche un Autore.

Certo, con un sistema simile dove tutti lavorerebbero "all'osso" per così dire, non ci sarebbe spazio per Direttori o Redattori strapagati, con segretarie mignotte da sollazzare a champagne. Anzi, lavorando tutti telematicamente, non servirebbe neanche una redazione.
E, cosa non da poco, anche i lettori avrebbero i loro vantaggi, disponendo di un'offerta di qualità e ad un prezzo vantaggioso. Basterebbe vendere 5000 copie al mese per pareggiare le spese, a differenza delle 40.000 necessarie per la stampa cartacea.

Secondo me, così non sarebbe male e con (relativamente) poco denaro iniziale si potrebbe creare un buon circolo virtuoso. Voi che ne dite?
Forza, Editori spaventati dalle nuove tecnologie, coraggio!







venerdì 21 settembre 2012

Riferisco qui di un articolo di Repubblica dove si parla della posizione italiana in merito a come dovrebbe essere il web. Finalmente un documento sintetico, razionale e costruito democraticamente che espone in modo chiaro quello che l'Italia andrà a sostenere nella imminente discussione internazionale Internet Governance Forum (IGF) di Baku, in Azerbaigian.
Tra l'altro ognuno potrà contribuire alla messa a punto, se vorrà.
Si parla anche di diritti d'autore, se vi interessa, download illegali ecc. ecc.

Potete anche scaricare il documento completo qui. (PDF)

Peccato che mentre alcuni si occupano di andare avanti e di creare un mondo migliore, altri si abbandonino sempre di più a comportamenti predatori e delinquenziali, come se non fossero già i meglio pagati della Terra per non fare nulla.

venerdì 14 settembre 2012

L'Editore che vorrei


Ormai è noto il mio favore per l'autopubblicazione che ho intenzione di perseguire con determinazione. Tuttavia non voglio dare l'idea di essere del tutto contrario agli Editori. Voglio anzi citare alcuni buoni esempi e fare anche delle proposte, perchè sono convinto che tutte le critiche debbano essere costruttive e per dar loro maggior forza e credibilità sia necessario appunto proporre delle alternative.


Un Editore che vorrei è, per esempio, Bonelli Editore.
Da mia esperienza personale, anche se un po' datata, tutti gli autori sono collaboratori esterni, ma Bonelli versa buoni compensi ai suoi autori ai quali richiede una sorta di esclusiva in cambio però di una costante offerta di lavoro che consente a molti di vivere agevolmente. Attualmente le cose sono un po' cambiate a causa della crisi, ma Bonelli si è comunque sempre molto preoccupato di “sistemare gli autori”, redistribuendo le risorse e, a volte, inventando anche delle testate al solo scopo di tenerli occupati, magari in attesa di tempi migliori. In redazione sono sempre stati gentili e disponibili e con me, che ero giovincello e ingenuo, il buon Decio Canzio è stato addirittura “paterno”. Ho un grande e bellissimo ricordo di quegli anni!
Alcuni autori possono mettersi insieme e proporre una serie: se Bonelli la ritiene buona la fa propria stabilendo un compenso fin dall'inizio per gli autori e organizzando la produzione in grande stile, magari affiancando altri autori se necessario per poter alimentare una pubblicazione regolare e cadenzata. E' successo così, per esempio e ai miei tempi, per Dylan Dog di Sclavi e per Martin Mystere di Castelli. La serie rimane in titolo agli autori originari che possono “subappaltare” disegni o sceneggiature ad altri, mantenendone il controllo e percependo una parte dei compensi che dividono con i “subappaltatori”.
In caso di ripubblicazione, ai miei tempi (e credo anche adesso) Bonelli pagava come diritti d'autore una notevole percentuale del compenso pagato all'origine per la prima produzione. Anche qui ho ottimi ricordi.

I difetti di Bonelli, a mio parere, sono: La produzione limitata come genere che continua a previlegiare un certo tipo di pubblico affezionato. Se uno non è nelle corde di tale produzione è meglio
non farsi avanti. D'altra parte tentativi in altre direzioni non hanno avuto successo e la crisi del settore ora consiglia molta prudenza.
A causa della crisi molte testate sono state chiuse e il lavoro disponibile ridistribuito tra gli autori già acquisiti, per cui c'è poco spazio per nuove entrate. Lo schema delle storie e della pagina è rigido; è ancora tutto in bianco e nero e l'argomento digitale è ancora tutto da esplorare. Inoltre il buon Sergio Bonelli non c'è più e molti equilibri interni alla casa editrice (che ormai è molto grande e complessa) sono da ricostruire.

Apple è un altro Editore che vorrei.
Iscrivendosi al programma Developer e pagando circa 70 euro all'anno, si possono scaricare circa 4,5 Gb di programmi e manuali necessari e sufficienti per programmare applicazioni per Mac, iPad e iPhone. Le istruzioni e la manualistica (in inglese) gratuiti a disposizione degli autori-programmatori è impressionante. Inoltre si ha diritto all'Hosting dei propri prodotti sui server di iTunes, il market predisposto da Apple per vendere i prodotti di tutti su tutti i mercati del mondo. Per chi scrivesse musica e componesse canzoni, iTunes vende anche i loro dischi, ovviamente.
Chiunque può farsi avanti e l'ingresso nel sistema Apple è immediato e tutto online. non serve essere parenti di qualcuno o farsi “presentare” da qualcun altro.
Certo bisogna imparare e darsi da fare, ma ultimamente Apple ha anche messo a disposizione degli autori un programma gratuito, iBooks Author, che consente di creare facilmente un libro digitale illustrato e di diffonderlo. Per usarlo occorre avere un Mac aggiornato a Lion.
Su ogni app venduta, Apple versa circa il 70% all'autore e trattiene per sé il 30% che però comprende le spese per la gestione dei pagamenti, anzi dei micropagamenti, che com'è intuibile sarebbero antieconomici per chiunque agisse da solo.
Tanto per fare un esempio, per transazioni tra 0 e 2500 euro, Paypal vuole il 3,5% dell'importo più 0,35 Euro fissi.
Cioè su una vendita di un libro a 0,99 Euro la percentuale da versare a Paypal (che, sia chiaro, fornisce secondo me un ottimo servizio) sarebbe di 0,35 (fissi) + 0,034, cioè 0,384 Euro che rappresenta quindi quasi il 39% del prezzo di vendita.
(Dai famosi 0,99 euro poi dovremmo togliere il 21% di IVA.)

Si capisce quindi che Apple, con il suo 30% è più che onesta, se pensiamo che in esso è compreso, oltre che la gestione del pagamento, appunto, anche la gestione dei mostruosi server (ultimo investimento 1 miliardo di dollari) necessari per alimentare iTunes.
Inoltre non è che Apple pubblica e basta. Il suo personale controlla e verifica ogni prodotto e, se è il caso (a me è successo) indica con dettagliate email le cose da fare per rimediare agli errori. Qualcuno dice che questa “ingerenza” di Apple è negativa. A me pare tutto sommato ragionevole e necessaria per mantenere una produzione di qualità e una linea editoriale coerente con quanto promesso.

I difetti di Apple, secondo me, sono i seguenti:
L'Apple Store è enorme e contiene ormai centinaia di migliaia di prodotti (Applicazioni, Ebook, Canzoni, Audiolibri, ecc.). Inoltre lo store è , secondo me, indicizzato male ed è difficile trovare qualcosa se non si sa cosa cercare. (E anche vero che sono sorti migliaia di siti che indicizzano e/o recensiscono i contenuti dell'Apple Store, ma bisogna essere delle priovre per seguirli tutti).
Creare applicazioni, anche con gli strumenti gratuiti di Apple, è difficile e non si può fare una tantum. Occorre imparare a programmare in linguaggio Objective C e poi per programmare bene occorre farlo spesso. Quindi fare praticamente quello e nient'altro. Quindi occorre rivolgersi a dei programmatori ma, per esperienza personale, ho sempre trovato gente distratta e poco motivata. Oppure troppo costosa. Insomma collaborare è difficile e ognuno è ancora troppo geloso delle proprie competenze. In questo senso abbiamo tutti ancora molto da imparare.
Infine l'uso di iBook Author (che elimina il lavoro di programmazione) è limitato nel senso che i libri prodotti, se gratuiti possono essere diffusi ovunque, ma se vengono venduti possono esserlo solo attraverso iTunes e quindi versando la percentuale riconosciuta ad Apple (il che mi pare giusto, ma è comunque limitato.)
Tenete comunque presente che iBook (il programma gratuito con sui l'iPad legge gli Ebook) legge bene anche i PDF e si può creare un buon libro anche in questo formato, che è universale e leggibile ovunque: Mac, Windows,iOS, Android, Kindle ecc.
Un PDF può contenere immagini, video, animazioni, suoni ecc. Peccato che alcuni sistemi operativi (per esempio iOS di iPhone e iPad) non siano abbastanza evoluti da leggere interamente il PDF multimediale in questione. Ma magari con il tempo...

Un altro buon esempio (l'ho già detto e lo ripeto volentieri) è Narcissus
Che però, più che un Editore, è un fornitore di servizi editoriali. Con 4 euro fornisce un codice ISBN necessario per catalogare univocamente il libro nella rete di vendita; se richiesto fornisce attività di editing (impaginazione, creazione di copertine, conversione in Epub, ecc.) a prezzi modici e poi, soprattutto, provvede non solo a mettere in vendita il vostro libro su suo market (Ultimabook) ma anche su tutti i market (e sono tanti, ecco qui l'ultimo elenco aggiornato) con cui i gestori di Narcissus hanno stretto accordi di distribuzione.
Tra questi ci sono anche i colossi Amazon e la stessa Apple, per i quali Narcissus agisce in un certo senso come collettore o assemblatore, evitando all'Autore di spezzare la sua azione di vendita in troppi rivoli.
Per esempio ecco qui i miei titoli in vendita su UltimaBook , la libreria online di Narcissus.
E qui gli stessi titoli in vendita presso biblet.it (il market creato da Telecom) e ancora su mrEbook, un'altra libreria online. 

Il tutto fatto automaticamente da Narcissus che, evidentemente, alimenta un database concordato con tutta la rete di venditori. Insomma un bel risparmio di tempo per me autore, no? Questa secondo me è la vera carta vincente di Narcissus e il motivo per cui va consigliato vivamente.Di fatto agisce come Agente dell'Autore, piazzando i suoi prodotti ovunque è possibile e su luoghi che per noi Autori sarebbe molto difficile raggiungere.

(Narcissus non è il solo a fornire tali servizi. Ce ne sono anche altri, ma da un sondaggio recente del sito storiacontinua.it risulta che é considerato uno dei migliori per il self publishing. Date poi un'occhiata a chi sono gli altri e quali sono le valutazioni.)


Cliccate sull'immagine per ingrandirla


In cambio dei suoi servizi Narcissus vuole il 40 % del prezzo di copertina (Iva esclusa), lasciando all'autore il 60%.
Tuttavia è necessario tener presente che con il suo 40% Narcissus si paga il lavoro per la gestione del pagamento (vedi sopra) e, soprattutto, paga anche la percentuale da versare agli altri venditori. E' ovvio infatti che se il libro è venduto da Narcissus, questa si prende l'intero 40%, ma se viene venduto da amazon.it anche Amazon vorrà la sua percentuale sulla vendita (può essere il 20-25%? direi che è probabile) ecco dunque che a Narcissus resterebbe il 15-20%, il che mi pare molto ragionevole.

Cosa non trascurabile, far gestire la vendita da altri risparmia all'autore l'obbligo di aprire una partita IVA perchè chi riscuote (e ha l'oblligo della fattura) è Narcissus. Il quale poi verserà all'Autore i relativi diritti d'autore con il regime fiscale più semplice e immediato della ritenuta d'acconto.

Infine anche Narcissus consente il print on demand, cioè la possibilità di stampare un numero molto ridotto di copie dei vostri libri per venderli, regalarli o averne comunque delle copie cartacee.

Difetti di Narcissus:
Prima di tutto sono quelli dell'autopubblicazione in genere. Narcissus non seleziona le opere pubblicate, nel senso che non dà giudizi sul merito (che bello, finalmente uno che ci lascia fare!), ma solo sulla confezione. Quindi il lettore rischia di comprare qualcosa di cui nessuno garantisce la qualità. Ma questo succede anche il libreria, direi. Le recensioni che leggiamo nel libro stesso possono ingannare: quale oste direbbe che il suo vino non è buono? I concorsi letterari poi e le varie recensioni su giornale sono tutti più o meno controllati dagli Editori. In televisione poi, a parlare dei loro libri, ci vanno o no sempre gli stessi?

Un'altro difetto è, secondo me, la natura stessa del Business di Narcissus. Siccome la sua percentuale nelle vendite è abbastanza bassa (e non può essere più alta perchè stanno nascendo altri servizi simili, e la stessa Apple e Amazon riconoscono il 70% agli autori) ecco che per guadagnare qualcosa devono puntare sulla quantità.

Cosicchè anche il market di Narcissus è molto affollato e i nostri libri fanno fatica a venir fuori. Anche il sistema di indicizzazione della Home di Ultimabooks secondo me è limitato:
nella parte inferiore sono indicati gli “argomenti” dei libri, ma non sono tutti ben esposti. I fumetti, per esempio, non ci sono. C'è l'argomento “Fiction per Ragazzi” ma, se clicco, il sistema trova per esempio 1086 titoli, ma me ne mostra solo cinque o sei alla volta e devo scorrerli tutti per trovare i miei. Insomma se so cosa cercare, va bene (basta per esempio digitare “Pezzin” nel campo di ricerca) ma se vado a caso è ben difficile che escano proprio i miei titoli. Ma spero e sono sicuro che questo è un difetto relativo che verrà presto superato.

E' comunque evidente che ci vuole anche un proprio sito che funga da Catalogo della propria produzione e indirizzi i lettori verso il market e la pagina che contiene i propri libri. Per questo è nato Comics Bay, che metto volentieri a disposizione di chi voglia presentare anche le sue opere. Mettendosi insieme, infatti, si potrebbe dividere la fatica di pubblicizzare il sito, ottenendo vantaggi per tutti. Ma questa sarà materia per un altro post.
Intanto mi fermo qui e vi lascio riflettere...




giovedì 13 settembre 2012

Un sondaggio sugli ebook in Francia

Anonima Fumetti segnala un sito francese che pubblica il risultato di un sondaggio sui libri digitali, fumetti e altro, in Francia registrando le preferenze e le critiche dei lettori.



Potete leggerlo qui in francese (ma se usate Chrome potete tradurlo facilmente in un italiano abbastanza comprensibile). Ne vengono fuori interessanti valutazioni che dicono come il giornale elettronico si affermi soprattutto per i contenuti effimeri (articoli di news, materiale commerciale o professionale volatile) mentre per la lettura di fumetti e romanzi , visti come lettura di piacere, i francesi (che sono comunque elettronicamente più evoluti di noi) preferiscano ancora il libro di carta, 90 a 10.

Ma tutti sono convinti nell'ineluttabilità dell'ebook, soprattutto se costerà meno e se verranno risolti alcuni problemi ancora presenti sui tablet e reader.
Come dire, ci vorrà ancora del tempo, ma occorre lavorare per essere pronti.

mercoledì 12 settembre 2012

Traduzioni - Informazione Utilissima!

Diffondo in questo Blog per averlo sempre a disposizione, un comunicato di bibli.it, il sito che coordina un network di traduttori letterari ( e anche di fumetti) e che è promotore di una utile iniziativa: la sesta edizione della sua ormai storica inchiesta sulle TARIFFE per le traduzioni in regime di diritto 
d'autore.




L'inchiesta per il 2012 è in corso (e chi è interessato può partecipare scaricando sul sito il questionario relativo) mentre qui è fornito il risultato dell'inchiesta per il 2008-2009.
La cosa è utile a tutti quelli, come me, che vogliono darsi da fare per diffondere i propri lavori anche all'estero (cosa doverosa) e hanno quindi bisogno dell'opera di traduttori, sia per opere letterarie che per fumetti.
Buon lavoro a tutti.

lunedì 10 settembre 2012

Un commento meraviglioso!

E' successo che Nadia Vandelli, una lettrice, mi ha inviato un commento che riporto qui sotto, a proposito del mio post sul sito di Narcissus, di cui vi ho riferito qualche tempo fa.
Ve lo riporto perchè mi fa immensamente piacere e mi dà una enorme soddisfazione.



Buongiorno, collega! Mi chiamo Nadia Vandelli, del duo "Lei&Vandelli", e fruisco del self-publishing anch'io. Ho fuori tredici-quattordici testi: alcuni non vendono e, probabilmente, non venderanno mai. Poi ci sono e-book come "La calda Bologna del commissario Renzi" che ha venduto 650 copie in due mesi. L'incredibile è che si tratta di un racconto di 34.000 battute circa al costo di 0,99! Sono stata immensamente felice di leggere il tuo nome: io ho imparato i primi rudimenti della sceneggiatura sul tuo sito. Posso assicurarti che è in corso una magia: gli autori vedono vendite e denaro. Probabilmente sono finita in una realtà parallela...



Inoltre ho acquistato il racconto di Nadia (potete trovarli tutti su UltimaBooks) e mi è piaciuto molto. E' costruito molto bene: Renzi è un commissario noto da una serie televisiva; c'è una parte triller che funziona e le elucubrazioni erotiche del commissario che riempiono la storia dandogli la componente pruriginosa che attira. Insomma, ben fatto! (attenzione, è un racconto per adulti!)
Infine c'è l'incitamento ad andare avanti e la conferma che quello che ho sempre pensato è giusto, se si ha capacità e un po' di fortuna.

Ciao Nadia e vai così!



venerdì 7 settembre 2012

Fumetto d'Autore intervista me!

Il sito Fumetto d'Autore mi fa un grosso complimento, chiamandomi Gentiluomo del Fumetto (proprio così) e pubblica una mia intervista nella quale racconto un po' di me, tanto per tirarmi su da solo il morale, in questa Italia che va maluccio.
Vi invito a leggerla, se vi interessa. C'è anche un breve ricordo dell'amico e collega Bruno Concina.



E' un momento difficile, ma ci sono anche elementi di ottimismo: Repubblica inaugura il sito "Storie Brevi" grazie al quale molti potranno leggere brevi racconti sul telefonino, riportando così in auge la semplice e sana lettura; Amazon lancia il nuovo Kindle Fire HD, un nuovo tablet ad alte prestazioni, a colori e con audio, che costa solo 199 Euro.
Insomma nuove possibilità per noi autori e nuovi servizi a basso costo per tutti.

In politica si affaccia il Movimento 5 Stelle e i giovani come Renzi cominciano a  farsi avanti a dire la loro. Chissà che anche nel PDL venga fuori qualcun altro a dire la sua e che tutta la dialettica politica sia finalmente una discussione su cosa fare, piuttosto che su come spartirsi il bottino.

Per risalire dobbiamo partire da queste cose e, ovviamente, metterci anche la nostra buona volontà.




mercoledì 5 settembre 2012

Grazie degli auguri e riflessioni di un 63enne!

Saranno anche di circostanza, ma fa comunque piacere ricevere tutti quei bei pensierini che si affollano nella mia casella email.
Grazie a tutti.
Sono sessantatre ed è uno dei periodi più belli della mia vita, pieno di cose da fare, da sperimentare, di nuove idee da sviluppare.  Il grande Norman Rockwell sintetizza perfettamente quello che voglio dire... con la fantasia si può fare tutto, arrivare ovunque e non avere bisogno di niente.


Ogni stagione ha le sue cose belle e bellissime, basta fermarsi un attimo e vedere, oltre che guardare.
Inevitabilmente penso a come andrà a finire... ma ho una grande fiducia nella natura.
In fondo, vengo apparentemente dal nulla. Quante probabilità c'erano che qualche miliardo di cellule si unissero insieme casualmente a formare me? Statisticamente nessuna, eppure è successo. Quindi quel nulla era pieno di promesse, in realtà. Ma io non sono uno speciale; sono uguale a tantissimi altri. Quindi questo evento che è la mia nascita e la mia vita non è eccezionale, ma normale, quindi esistere è una cosa comune nell'Universo che, grazie alla ciclicità e all'eternità, ci regala l'infinito nel finito e viceversa.
Insomma credo che la vita sia come la notte e il giorno; il sonno e la veglia; la primavera e l'inverno... l'infinito nel finito. E che ci rivedremo tutti e che ci rifaremo gli auguri all'infinito, sotto diverse spoglie, ma comunque parte consapevole di una realtà sempre più ricca.
Quindi miliardi di compleanni ci attendono e miliardi e miliardi di auguri...
Mamma mia, tonnellate e tonnellate di regali e pasticcini!
Avremo dunque un futuro obeso?





sabato 1 settembre 2012

Raccontino breve e gratis - Tributo ad Asimov!

Ho letto una serie di racconti brevi di fantascienza, tutti incentrati sui robot. Era una una raccolta fatta in ricordo di Asimov, il grande scrittore/scienziato autori di alcuni tra i più bei racconti di fantascienza del XX secolo. Così ne ho scritto uno anch'io, breve e veloce,  e ve lo faccio leggere, se volete.
Eccolo qua.
E' strano e vede cose note sotto un occhio diverso dal solito. Inoltre dico quello che penso su un problema che assilla tutti. Attendo qualche parere.


ERO UNA BICICLETTA
Racconto breve - Tributo ad Asimov "Io Robot"
di Giorgio Pezzin