Translate

lunedì 14 gennaio 2013

Storie plausibili, grottesche, assurde, fantasiose...o semplicemente belle storie?

E' interessante questo articolo, cliccate qui per leggerlo su Repubblica, che parla dell'esattezza e plausibilità di quanto scrivono gli scrittori che inventano trame e situazioni e soluzioni. Soprattutto i giallisti.
La cosa andrebbe considerata anche per i film che, attualmente, stanno veramente passando il segno proponendo invenzioni non solo assurde, ma decisamente puerili.

Ho appena visto (in DVD, quindi in ritardo perchè io non vado più al cinema) il film "Prometheus" che pure è stato diretto da Ridley Scott. Ebbene, secondo me, nonostante che l'idea di base sia estremamente affascinante (e ripresa da una letteratura ormai abbondante e variegata),  in molti punti la sceneggiatura sembra scritta da un deficiente: una spedizione spaziale ultratecnologica va alla ricerca (finanziata da un riccone con miliardi di dollari) dei nostri progenitori alieni per trovare una sorta di elisir di giovinezza.





Ebbene, per far accadere ciò che accade non trovano di meglio che usare membri dell'equipaggio totalmente idioti che si tolgono il casco in un ambiente alieno trovando che "l'aria è respirabile" - roba da filmetto anni 40 - oppure giocano sguaiati con una forma di vita aliena che, ovviamente, salta poi loro in bocca fecondandoli di mostri intramuscolo.

Poi ho visto "Ribelle" il film d'animazione della Disney Pixar dove, ad un certo punto, con tutte le possibilità che c'erano di sviluppare le problematiche di una ragazzina che si sente stretta all'interno delle convenzioni destinate al suo sesso, la trama inventa una strega che non c'entra niente e che, per errore, trasforma la madre della ragazzina in un orso.



Ebbene, da un terzo di film in poi, tutto il problema sarà trovare il modo di far ridiventare donna la mamma trasformata in orso! Io sono rimasto allibito. E nel cast dei creativi c'era anche Lassiter, che ha inventato Toy Story!....


Io credo che certamente occorre dare spazio alla fantasia e all'invenzione, anche assurda, ma credo che questa debba sempre essere plausibile, se siamo in un ambiente e in una trama realistica, o coerente con le caratteristiche dei personaggi, se siamo in un ambiente grottesco.
Voglio dire che se raccontiamo di Paperone, va bene anche il razzo che parte dal giardino di casa; ma comunque se Paperino cade dalla finestra del 5° piano, quando arriva a terra deve spiattellarsi malamente, e non può salvarsi aprendo un paracadute fatto al momento col fazzolettino di carta, altrimenti avremo bambini che salteranno nel vuoto e si uccideranno (com'è realmente accaduto).

Inoltre, sempre riguardo ai fumetti, ci dev'essere anche un limite all'assurdità: mi viene sempre in mente, in Topolino, la storia di "Drakula".  Ho capito il grottesco, ho capito che non si poteva parlare di sangue, ma arrivare a dire che la vittima vampirizzata viene trasformata in una barbabietola mi sembra davvero aberrante. Si sono divertiti gli adulti? E i bambini? E poi ci si stupisce se le vendite di Topolino crollano.





Per quello che mi riguarda, per esempio, non ho ancora cominciato a scrivere una storia realistica di fantascienza perchè non ho ancora trovato un sistema plausibile (anche se totalmente inventato e fantasioso) per volare a velocità superiore alla luce. Questo per me è un problema gravissimo perchè qualunque racconto di viaggi intergalattici non può prescindere dalla relatività e dalle sue conseguenze, che rendono impossibile qualsiasi storia che voglia essere plausibile e quindi adatta ad un pubblico adulto e minimamente competente.

Se uno viaggiasse alla velocità della luce, il suo tempo scorrerebbe più lento rispetto a quelli che restano immobili sulla Terra e qualunque comunicazione sarebbe impossibile. Andate e ritorni sarebbero pure impossibili, perchè troveremmo vecchissimi quelli che abbiamo lasciato solo due anni fa (per noi).
Per non parlare dei famosi motori a curvatura che, per curvare lo spazio e creare quindi scorciatoie spaziali, avrebbero bisogno di quantità mostruose di energia che non si sa bene come produrre o immagazzinare. Esiste un libro interessante su questi argomenti ( La fisica di Star Treck - scritto da uno scienziato, pure appassionato della serie. Alla fine lui stesso non può che riconoscere l'elenco di una serie incredibile di castronerie).
Insomma, mi sembrano soluzioni che, per funzionare, contano non tanto sulla benevolenza del lettore, che dovrebbe essere disposto a soprassedere alla sua razionalità per continuare la lettura, quanto sulla sua ignoranza. Come minimo credo che romanzi del genere avrebbero bisogno di un lungo preambolo dove l'autore dovrebbe istruire il lettore sulle difficoltà incontrate e sui compromessi accettati, se non altro per istruirlo su come stanno veramente le cose. (Io credo che, se scriverò un romanzo di fantascienza, farò davvero così).

Altrimenti, alla fine, l'unico romanzo possibile sarebbe quello che racconta vicende provocate appunto dall'impossibilità di certi avvenimenti. Parto per un viaggio interstellare e racconto la noia di tale viaggio; lo stress per il tempo che non passa mai; la nostalgia di chi non potrò rivedere mai più; l'ansia per chi incontrerò...

Insomma, una volta di più, scrivere e inventare è una cosa più difficile di quello che si crede, mentre oggi molti libri, racconti, fumetti e film (lì è molto più grave perchè per farli si spendono moltissimi soldi che potrebbero davvero essere impiegati meglio) sono prodotti dal primo che capita, creando  trame che sembrano scritte da amici e parenti per risparmiare, o dalla escort di turno, per darle un contentino e farsi poi dare qualcos'altro in cambio.
Vi prego, stanziate 50 euro in più per la sceneggiatura e affidatevi a un autore collaudato. Lui e la sua famiglia vi saranno riconoscenti, e i lettori, il pubblico, si divertiranno lo stesso e, magari, impareranno pure qualcosa. Magari anche solo evitando di impastarsi con la moto su un muro pensando che si può impennarsi, ruotare dieci volte su se stessi sgommando su una ruota sola, guidando con una mano sola e con l'altra sparando e fare pure centro (Mission Impossible 1 o 2 o quella che è)...




7 commenti:

  1. Quanto mi dai da riflettere.

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo praticamente su tutto. Vorrei eprimere, però, il mio parere riguardo il Dracula disneyano. Per genere, tono e contenuto, il romanzo di Stoker è quanto di più lontano ci possa essere dal mondo Disney, e riuscire a farne una parodia è un compito arduo per chiunque. Per questo, tenuto conto della difficoltà dell'operazione, reputo che Enna e Celoni abbiano fatto un buon lavoro, realizzando una storia tutt'altro che memorabile, ma sicuramente piacevole, aiutata anche e soprattutto dai favolosi disegni (particolari, ma non per questo fuori dal contesto del giornale). La verità è che alcune storie sono adatte ad essere trasposte sul Topo, (vedi "La vera storia di Novecento" di Faraci, meravigliosa) altre molto meno, e in versione fumettosa perdono molto del loro fascino originario(anche la sua "Paperino e il signore del padello", parodia del Signore degli Anelli, a mio avviso non è una delle parodie più riuscita). Bisognerebbe spostare il tema della discussione sul PERCHE' abbiano pensato di scrivere una storia con protagonista il vampiro per antonomasia, e non riesco a darmi ragioni che non siano di ordine pubblicitario e di risonanza in altri media. Comunque sono felice che sia piaciuta al pubblico e abbia ottenuto così tanti consensi da meritarsi una pubblicazione autonoma!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Su Facebook, rispondendo ad un amico, ho detto che:"Anch'io ho grande stima di Bruno Enna e Celoni ha fatto dei disegni bellissimi (anche se, secondo me, non sono adatti al Topolino). Credo che ci siano state precise direttive della redazione alle quali Bruno ha magari dovuto piegarsi. Peccato perchè una storia con quei disegni e quelle atmosfere, con una sceneggiatura priva di stupide limitazioni e pubblicata in un formato più grande, sarebbe stata molto più interessante. Comunque c'è anche da dire che ho letto molti commenti entusiasti, per cui forse sono io che sbaglio e non ci capisco più niente. Tra l'altro, questo è anche quello che pensa la Disney."
      Ovviamente lo confermo anche qui. Forse è un bene che alla Disney il nuovo direttore non mi abbia più voluto e mi abbiano anche cancellato dal loro database. Con le mie idee bislacche avrei potuto fare dei danni incredibili!!!

      Elimina
    2. Avevo già letto il tuo commento su Facebook, in risposta a Giuseppe Zironi, e sono d'accordo con te (a parte la questione dei disegni: perchè non li vedi adatti a Topolino?). Non faccio parte dei tantissimi che osannano la storia, anzi, al tempo mi lasciò piuttosto freddo; ci tenevo soltanto a sottolineare l'impegno degli autori, che sono riusciti in qualche modo a trasporre un'opera lontanissima dai canoni Disney e con tutte le limitazioni dovuti al target di riferimento del giornale. Tutto qui. Ovviamente è solo una mia opinione, quella di un lettore qualsiasi, che non ha la tua decennale esperienza nel settore!! (ps. leggo Topolino da quasi 20 anni, tu sei uno dei miei sceneggiatori preferiti e non lo dico per piaggeria: sono cresciuto con le tue storie e non riesco ancora a credere di poterti "parlare". Ne approfitto per dirti quanto sia dispiaciuto che tu non scriva più per Topolino!! sono un membro del forum del Papersera, quindi ho letto qualcosina sui motivi della cessata collaborazione con la Disney,e forse non è il luogo per entrare nei dettagli. dico solo che è un vero peccato, perchè Valentina De Poli mi sembra davvero brava ed è riuscita a migliorare sensibilmente la qualità delle storie del giornale, anche (soprattutto?) avvalendosi della collaborazioni di "vecchie" glorie, che sono tornate sul Topo dopo lunghi periodi di "lontananza" (vedi Artibani, Michelini, lo stesso Celoni). Di nuovo, peccato, anche perchè la storia "Paperino e il disperso ritrovato", pubblicata su Topolino 2944, mi aveva fatto ben sperare per un tuo ritorno, che di certo, e mi chiedo come fanno a non capirlo, non farebbe che migliorare ancora di più la qualità del giornaletto. Altro che danni incredibili!!!!)

      Elimina
  3. Caro Luca grazie per il tuo commento. Ribadisco che considero Bruno Enna e Celoni due ottimi autori. Il primo per le tante belle cose che ha fatto per Topolino e le altre testate Disney, il secondo per l'impegno che sicuramente ha messo nella storia di Drakula. Il problema è che, secondo me, sono stati impiegati male. Secondo la mia opinione, e ribadisco che è solo un'opinione basata su mie sensazioni, in Disney non ci sono idee chiare. Per anni, con Claretta Muci come direttore, ci è stato detto che occorreva abbassare il target (lo dimostrano le sei sette storie per numero. Ovviamente in venti pagine non si possono fare "Le belle storie di una volta" che ne contenevano anche 50 o 60. Risultato si sono persi tutti i lettori adulti che erano la forza del Topolino e che, soprattutto, lo compravano per i più giovani); questo insistere sul target, tra l'altro, è stata una delle ragioni per cui me ne sono andato dalla Disney; poi, partita la Muci, è arrivata Valentina che, sicuramente, ha invertito la rotta e ha richiamato diversi autori che erano stati vergognosamente ignorati senza motivazioni né preavviso (non allontanati; ignorati il che é anche peggio) riconoscendo in parte gli errori. Anche con me è stato così e di questo sono riconoscente a Valentina che per qualche mese si occupata di me e di una possibile nuova collaborazione. Ma il fatto è che, secondo me, Valentina non ha tutto il potere che dovrebbe avere e all'interno della redazione è successo qualcosa che ha ostacolato il mio "rientro". Ovviamente, visto che sono un semplice collaboratore esterno, questo qualcosa non può essere un grosso problema; si tratta quasi certamente di meschine invidie, piccole rivincite... ma il fatto che lei abbia dovuto adeguarsi la dice lunga su quello che può fare o non può fare. Un vero Direttore, come è stato per esempio Gaudenzio Capelli, avrebbe imposto il suo volere per il bene del giornale e basta. Valentina, invece, secondo me non ha potuto, e questo sempre secondo me, è il vero grosso pericolo per Topolino.
    Dopo, tutto il resto è solo marginale e opinabile. Considero i disegni di Celoni non adatti al Topolino? Ma è solo la mia opinione e i lettori sono tanti e diversi, che problema c'è? La storia è stata un esperimento e va bene così. Celoni è stato comunque bravissimo e alla prossima farà qualcos'altro che avrà chi apprezzerà e chi no. Non c'è problema.
    Tutti facciamo delle belle cose e altre meno belle... l'importante è che il livello sia comunque buono e l'impegno sempre al massimo. Ma se quello che decide le sorti del giornale sono l'invidia, la supponenza, la maleducazione, il diritto sindacale, allora non c'è niente da fare e il declino, come si vede in modo evidente nonostante gli sforzi di Valentina, sarà inevitabile.

    RispondiElimina
  4. "Ignorati senza senza motivazioni nè preavviso": senza entrare nei dettagli, ma come si fa a trattare in questo modo autori bravi e prolifici, che hanno fatto la fortuna della rivista per anni (decenni, nel tuo caso)? Sono in primo luogo PERSONE, e meritano tutto il rispetto possibile, in particolar modo sul posto di lavoro. (e per rispetto includo anche il parlare chiaro, l'onestà e la franchezza!!) rimango comunque speranzoso su un tuo ritorno in Disney, e dalla porta principale per giunta, augurandomi che le invidie e le supponenze vengano messe da parte per il bene del giornale che tutti amiamo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie ancora, Luca. Ho rimesso anche un commento sul forum del Papersera, scusandomi della lunga assenza. Ma ho avuto davvero moltissimo da fare per impostare Comics Bay e al lavoro si sono aggiunti dei problemi di salute, non gravi ma fastidiosi, per cui mi sono distratto. Un abbraccio a te e a tutti quelli che, continuamente, mi ricordano il loro affetto. Per me è un grande onore avere dei lettori così!

      Elimina

I commenti sono graditi a patto che siano rispettosi delle buone maniere. Altrimenti verranno cancellati. Grazie.