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venerdì 4 gennaio 2013

Segnalazioni varie di cose intelligenti

Per mio promemoria, che faccio anche vostro, segnalo alcune cose che ho visto ultimamente:

1 - Uno splendido documentario su Sky - National Geographic - IL CODICE MISTERIOSO (della Natura) presentato da Marcus du Sautoy.

Il documentario (cito a memoria e chiedo venia per qualche imprecisione)  parla di come nella Natura sia identificabile un codice, cioè delle formule numeriche che sono alla base delle manifestazioni naturali. In particolare queste formule riguardano la geometria tra cui le cinque figure geometriche basilari che erano state individuate già dagli antichi greci. Il cubo dei cristalli di sale, formato dalla disposizione regolare degli atomi di cloro e sodio secondo angoli retti, per esempio; l'esagono regolare del famoso selciato dei giganti che mostra come interagiscono tra loro le forze della natura (in questo caso la contrazione della lava al suo raffreddamento e il reticolo conseguente alle fratture dovute a tale contrazione); l'icosaedro tipico della distribuzione spaziale delle molecole nei virus; il cilindro nella disposizione spaziale delle proteine, accompagnato dall'altra caratteristica di risparmio energetico usata dalla Natura, e che consiste nella ripetizione di uno stesso processo molte volte fino a creare, duplicando strutture semplici, elementi apparentemente molto complessi.
Si fa notare infatti  come la Natura utilizzi sempre la strada più semplice per creare le cose e vi sia in essa una sorta di "elogio della pigrizia" che le fa usare sempre quello che usa la minima energia tra i processi disponibili.
Un esempio per tutti: la forma esagonale delle cellette nei favi delle api, che è la struttura che consente il maggior risparmio di cera nella costruzione del favo. E' la costruzione più efficiente, creata con il minor dispendio di energia, e quindi quella utilizzata istintivamente dalle api che agiscono, appunto, in totale accordo con la natura.
Ma il mondo appare a volte molto più complesso dei cristalli di sale o dei fiocchi di neve o dei favi delle api! Che dire delle nuvole, della forma apparentemente caotica degli alberi, delle onde del mare, dei vapori e della schiuma?
Ebbene, partendo dall'analisi dei quadri di Jackson Pollock, un artista americano famoso per il suo astrattismo innovatore, l'articolista spiega in modo semplice e comprensibile come alla base di tutti questi fenomeni ci sia ancora una volta la duplicazione di un processo semplice, scoperto da Maldelbrot e ricreato in quelli che si chiamano frattali.

Un quadro di Pollock.
Il suo fascino sta nel fatto di essere molto simile ad un frattale disegnato a mano. Ogni parte del quadro riproduce lo stesso schema dell'insieme. E' la caratteristica dei frattali: l'infinito nel finito. Una delle conseguenze della ripetizione ad oltranza di uno stesso elemento semplice e quindi della "pigrizia" implicita della Natura.

Un frattale è la figura risultante dalla duplicazione di un processo semplicissimo (per esempio cresci e dividi) moltiplicato all'infinito.


Un bastoncino che si divide in tre (ramifica) e cresce, si divide in tre e cresce, si divide in tre e cresce... alla fine porta ad un albero e saranno le forze esterne (vento, urti casuali, interferenze e spinte di altri rami) a modificarli dalla forma geometrica perfetta e a renderli "naturali" e unici; dei triangoli che crescono in uno spazio tridimensionale, si dividono in due, crescono, si dividono in due, crescono... portano all'immagine tridimensionale delle montagne (sistema usato nella grafica 3D appunto per creare paesaggi estremamente realistici), e via dicendo.



Insomma fumo, onde, nuvole, foreste sono frattali e ancora una volta la Natura si rivela pigra, ma estremamente efficace per creare le cose, utilizzando una formula semplice ripetendola all'infinito per creare la complessità. Sempre però, dietro di essa, noi uomini scopriamo il codice numerico che la governa e la prova della sua esistenza è che noi, riuscendo a riprodurlo, creiamo i mondi virtuali estremamente realistici della grafica computerizzata attuale.
Incredibilmente, noi siamo capaci non solo di scoprirlo ma di comprenderlo, rivelando, dico io, che la nostra mente  ragiona come la mente dell'universo, parla la stessa lingua. Cioè quello che pensiamo noi è quello che pensa l'Universo di cui noi siamo (anche se a volte non sembra) la suprema manifestazione.
Per me questa è fonte di grande fiducia (o fede, se vogliamo chiamarla così) nella Natura (o Dio, se vogliamo chiamarla così).

Al tempo stesso questi documentari dimostrano come la televisione, se affidata a persone competenti e veramente desiderose di svolgere un servizio pubblico, sia uno strumento eccezionale di divulgazione, coniugando lo spettacolo con l'istruzione e la crescita intellettuale dello spettatore.
Questo può essere fatto ( e dovrebbe)  anche dal fumetto, ovviamente, e io, nel mio piccolo, ho sempre lavorato in tal senso.

Peccato che queste trasmissioni nascano sempre all'estero e in Italia il fumetto sia agonizzante.

Per altre informazioni sulla programmazione di National Geographic vedi:
http://natgeotv.nationalgeographic.it/il-codice-misterioso/guidatv

oppure direttamente il sito di National Geographic Italia.

nel quale potete vedere...

3 - Le tappe dell'esplorazione di National Geographic.

Una serie di foto storiche, ognuna delle quali documenta una "Prima Volta" nella storia di questa grande rivista nata per soddisfare la richiesta di conoscenza dell'Umanità.

infine, tornando a parlare di fumetto...


2 - Una bella intervista ad Alfredo Castelli di Alessando Olivo, su sito FucineMute

Nell'intervista Castelli spiega molto del suo fare fumetto ed è una lettura molto istruttiva. Parla anche di Bonelli e del suo rapporto con i lettori e con gli Autori, il che spiega molto del suo incredibile successo.

Insomma, ci sono delle belle cose, in giro, che attenuano un poco la miseria che invece arriva da chi ci governa e dovrebbe guidare la nostra bella e cara Italia.

Auguri a tutti.

PS.: Leggo adesso (ore 15,20) che è morto Decio Canzio che ho citato stamattina proprio nel commento che ho lasciato alla fine dell'articolo di Alessandro Olivo. Mi dispiace tantissimo perchè Decio era, come ho scritto, un secondo padre fumettistico per me, avendo lui guidato i miei passi quando ho iniziato a lavorare per Bonelli nei lontani anni 70. Una persona educata, pieno di competenza, intelligenza, bonomia e capacità professionali. Un uomo valido scelto da Sergio Bonelli come collaboratore, il che dice molto anche sulla validità dello stesso Bonelli. Finisce un'epoca e davvero non so se ne vedremo un'altra di altrettanto bella e feconda! Addio, Decio.




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