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lunedì 2 febbraio 2015

C'è qualcosa dopo la morte? La scienza comincia a pensare di sì...

Navigando sulla rete mi sono imbattuto sulle vicende di Eben Alexander, il neurochirurgo che avrebbe vissuto una esperienza di quasi morte (NDE) e lo sta raccontando in tutto il mondo con un libro che gli ha fruttato molti quattrini.
Ovviamente ci sono persone che gli credono assolutamente e altre invece che pensano che sia tutta una bufala, fatta per spillare denaro ai creduloni (milioni di copie vendute del libro e lauti compensi per conferenze in tutto il mondo).





Quindi ecco che sono arrivato su un sito che si chiama "mistero risolto"
https://misterorisolto.wordpress.com/2013/10/25/la-bufala-di-eben-alexander/
che afferma infatti questa seconda opinione in un post molto argomentato.
Potete leggerlo nei dettagli andando sul sito.

La posizione critica ha ovviamente suscitato un numero notevole di commenti, riportati sotto quel post, tra i quali spiccano due scritti da un certo Pierluigi di Pietro, che si dichiara uno scienziato (credo nel campo della fisica quantistica) e che fa delle affermazioni molto interessanti, soprattutto perché applica in esse il metodo scientifico.
Le riporto per mio promemoria e anche per informazione generale perché riporta dati molto interessanti che meriterebbero un approfondimento che all'estero sembra già esserci, mentre da noi no:




Pierluigi Di Pietro says : giugno 24, 2014 alle 3:26 pm
Mi sembra il caso di aggiungere qualcosa al dibattito che, lo ammetto, per mancanza di tempo non ho letto integralmente.

Il libro di Eben Alexander, vero o fasullo che sia, e’ stato per me come un interruttore, che ha fatto scattare ricordi sepolti nella memoria. Come bollicine, sono tornati a galla racconti che mi erano stati fatti quando ero un ragazzo e piu’ tardi, da un mio compagno di stanza all’epoca dell’universita’.

La prima storia, era quella di un compaesano, tuttora vivente e che intendo contattare se mi sara’ possibile. Questo signore e’ stato ad un passo dalla morte dopo una operazione. Tramite mia madre mi giunse il racconto di questo signore, che riferiva di aver camminato in un meraviglioso giardino durante il suo coma. Mia madre disse che ora questo signore sosteneva di non aver più alcuna paura della morte.

Il secondo racconto, da parte di questo mio compagno di stanza, con cui ho condiviso la camera per pochi mesi. Raccontava di come ricordasse di essere stato un altro, in un altro tempo, di essere stato ucciso di spada mentre era a letto con una donna, di come, abbandonando il corpo si sentisse dispiaciuto per lei, e poi di questa luce che gli fece dimenticare tutto il dolore.
Racconti tornati a galla, vecchi, alcuni vecchissimi.
E’ quindi partita la ricerca in internet per altri racconti, altre storie.
Ho raccolto materiale, per sua natura aneddotico, ma anche paper scientifici come quello famoso del 2001 del team olandese, pubblicato su Lancet.

Sono inoltre in attesa della fine del lavoro di peer review del resoconto del progetto AWARE, che rifa’ in grande il lavoro del 2001. Ho trovato una decina di articoli scientifici che parlano di correlazioni sistematiche tramite azioni non locali a distanza di encefalogrammi di persone fisicamente isolate tra loro (uno addirittura recentissimo, del 2014, da parte di un gruppo italiano).

Tutto questo per dire che, mi spiace se questo turberà atei e agnostici, ma per me la vera strada da seguire e’ l’analisi delle evidenze Fattuali, cioé testimonianze e incrocio di dati, fatta con spirito e METODO scientifico.

Io sono uno scienziato, e non mi sono sfuggiti nelle varie NDE pattern oggettivi estremamente coerenti com una struttura multidimensionale dello spazio, e compatibili con la teoria della sovrapposizione degli stati quantistici (spazio delle fasi quantistico). Scienza e spiritualità DEVONO arrivare alle stesse conclusioni, se entrambi cercano e parlano di verità, se questa verità e’ una, e se non ci sono barriere insormontabili lungo la via della ricerca della verità.

In breve, ritengo che si, esista davvero qualcosa al di la della morte. Ritengo che l’insieme delle storie NDE, ridotte alla loro struttura essenziale, raccontano una verit- oggettiva, reale.

Mi sono anche peritato di tradurre in italiano dal sito nderf.org il sommario delle nove tracce indiziali che indicano la realtà oggettiva delle esperienze NDE, che metto qui sotto a uso e consumo dei non anglofili.

Saluti
Pierluigi





Nove linee guida di evidenza di vita post morte:
La scienza delle Esperienze di Quasi Morte:

1) Coscienza cristallina. Il livello di coscienza e allerta durante le esperienze di Quasi morte ( NDE: Near Death Experiences) è di solito ancora più grande di quello sperimentato nella vita di ogni giorno, sebbene la NDE generalmente avvenga quando una persona è incosciente o clinicamente morta. Questo alto livello di coscienza mentre si è fisicamente incoscienti è, dal punto di vista medico, inesplicabile. Aggiuntivamente, gli elementi nella NDE generalmente seguono lo stesso schema consistente e ordine logico in tutte i gruppi di età e a livello mondiale, cosa che confuta la possibilità che le NDE abbiano qualsiasi relazione con sogni ed allucinazioni.

2) Esperienze extra-corporee realistiche. Le esperienze extra-corporee (OBE: Out of Body Experiences) sono uno degli elementi più comuni delle NDE. Ciò che un soggetto di NDE vede e ascolta degli eventi terreni nello stato extra-corporeo è quasi sempre realistico. Quando un soggetto di NDE o altri cercano successivamente di verificare ciò che è stato osservato o sentito durante la NDE, le osservazioni extra-corporee risultano quasi sempre confermate come completamente accurate. Anche se le osservazioni OBE durante una NDE includevano eventi lontani dal corpo fisico, e lontano da ogni possibile consapevolezza sensoriale del soggetto della NDE, le osservazioni OBE restano tuttavia quasi sempre confermate come completamente accurate. Questo fatto da solo esclude la possibilità che le esperienze pre-morte siano relazionate a un qualsiasi funzionamento conosciuto del cervello o ad una consapevolezza sensoriale. Ciò inoltre confuta la possibilità che le NDE siano frammenti irrealistici di memoria provenienti dal cervello.

3) Sensi acuiti. E’ stato riferito il possesso di sensi potenziati non solo dalla maggior parte dei soggetti che ha sperimentato una NDE, ma anche da coloro con vista fortemente deficitaria e anche da soggetti legalmente ciechi. Diverse persone totalmente cieche dalla nascita hanno riferito NDE ad alto contenuto visuale. Questo è, dal punto di vista medico, inesplicabile.

4) Coscienza durante l’anestesia. Molte NDE accadono mentre si è sotto anestesia generale, un momento in cui l’esperienza cosciente dovrebbe essere impossibile. Sebbene alcuni scettici affermino che queste NDE potrebbero essere il risultato di una anestesia insufficiente, questo ignora il fatto che alcune NDE siano state causate da una overdose di anestesia. In più, la descrizione di una NDE si differenzia grandemente da quella di uno che sperimenti la “consapevolezza sotto anestetico”. Il contenuto di una NDE che avviene sotto anestesia generale è essenzialmente indistinguibile da una NDE che non accade sotto anestesia generale. Questa è una ulteriore forte evidenza che le NDE avvengano in maniera totalmente indipendente dallo stato di funzionamento del cervello fisico.

5) Rimembranza perfetta. Le revisioni della propria vita nelle NDE includono eventi reali che avevano avuto luogo nelle vite di coloro che hanno l’esperienza, anche se tali eventi erano stati dimenticati oppure accaduti prima che fossero abbastanza cresciuti da potersene ricordare.

6) Riunioni familiari. Durante le NDE, le persone incontrate sono virtualmente sempre defunte, e sono solitamente dei parenti delle persone aventi l’esperienza, qualche volta sono anche parenti morti prima che il soggetto fosse nato. Se le NDE fossero solo il prodotto di frammenti di memoria, dovrebbero quasi certamente includere ben più persone viventi, comprese quelle con cui essi avevano interagito recentemente.

7) Esperienze nei bambini. Le esperienze di pre-morte di bambini, inclusi bimbi molto piccoli che sono troppo giovani per avere sviluppato concetti di morte, religione, o aver cognizione di esperienze NDE, sono essenzialmente identiche a quelle di bimbi più grandi e di adulti. Questo confuta la possibilità che il contenuto delle NDE sia il prodotto di convincimenti preesistenti o di condizionamento culturale.

8) Consistenza mondiale. Le esperienze di pre-morte appaiono considerevolmente consistenti tra loro in tutto il mondo, e attraverso molte diverse religioni e culture. Le NDE di nazioni non-occidentali sono incredibilmente simili a quelle che accadono in paesi Occidentali.

9) Effetti postumi. È comune per la gente sperimentare enormi cambiamenti di vita dopo aver avuto una NDE. Questi effetti postumi sono spesso potenti, duraturi, migliorano la vita, e i cambiamenti generalmente seguono uno schema consistente. Come i soggetti di NDE stessi quasi sempre credono, le esperienze di pre-morte sono, in una parola, reali.


E poi in un altro commento del 10 ottobre 2014, Pierluigi continua così:

Pierluigi says : ottobre 10, 2014 alle 11:37 am

Ho qui un bel problema filosofico per i materialisti, intendendo con questo quelli che hanno sposato una filosofia a priori, basata su una teoria fisica riduzionistica, gia’ di per se incompleta.

E” recentemente e finalmente uscito il resoconto finale , sul giornale scientifico “Resuscitation” (sarebbe il termine inglese per “rianimazione”) del progetto AWARE, una impresa che ha coinvolto per 4 anni 25 ospedali in vari paesi, sotto la guida del dottor Parnia.

qui il link all’abstract
http://www.resuscitationjournal.com/article/S0300-9572%2814%2900739-4/abstract

Il fatto notevole e’ che, sotto condizioni sperimentali designate appositamente, vengono descritti fatti e percentuali delle cosiddette NDE in caso di arresto cardiaco, ed evidenziato un caso di OBE , il quale non solo descrive quello che gia; in moltissimi altri casi e’ stato descritto in esperienze analoghe, ma e’ stato anche possibile cronometrarne la durata in senso estensivo (il setup del progetto prevedeva un ben preciso suono in sala, scadenzato ogni tre minuti).

Questo signore, in arresto cardiaco e con encefalogramma piatto, ha descritto quello che c’era in sala, e quello che veniva detto e fatto, da un punto di vista collocato diversi metri dal suo corpo.

Ha riferito di due suoni (quindi almeno tre minuti). Questo e’ importante perche’ esclude che sia un fenomeno di burst cerebrale (cioe’ appena prima di entrare nell’incoscienza, o subito dopo essersi risvegliati).
Cari materialisti, da quello che c’e’ scritto in questo paper, quantomeno si richiede che vada modificata la fisica che abbracciate (in effetti, la stessa fisica non e’ piu’ quella che credono molti materialisti, dovreste vedere che sta succedendo nel settore dello studio dei campi quantistici…).

Questa OBE e’ la prima OBE MISURATA SPERIMENTALMENTE, sotto condizioni appositamente stabilite per isolare il fenomeno. E’ scienza.
Accessoriamente, non fa che convalidare tutta la pletora di testimonianze sul soggetto OBE, finora relegate al livello di aneddoti personali.

Dunque, abbiamo un problema, Huston. Sembra che la coscienza, il ragionamento logico, la capacita’ di giudizio e di critica, la capacita’ percettiva possa risiedere fuori dal corpo biologico in certe condizioni.

Sembra proprio che il cielo e la terra siano effettivamente piu’ pieni di cose di quanto contenga la nostra filosofia.
Io lo trovo magnifico, non so voi, che la scienza possa arrivare ad abbracciare la filosofia, e se ci pensate, se entrambi sono sforzi onesti e complementari di raggiungere la verita’, non puo’ che finire così.
****

Personalmente credo anch'io che ci sia qualcosa dopo, anche se sono arrivato a questa conclusione per altre vie. Vie che non c'entrano nulla con la religione e tantomeno con quella Cattolica che ritengo invece più vicina al furbacchione di turno che guadagna vendendo libri e facendo conferenze per creduloni. 
Se preti, papi e cardinali e, soprattutto, molti "cristiani" credessero davvero a quello che predicano si comporterebbero diversamente e ci sarebbero in giro meno oro, e arazzi preziosi, e marmi e tappeti.

Credo che, per credere in una vita eterna (non necessariamente bella e meravigliosa), ci siano in fondo delle ragioni fisiche, delle leggi matematiche, come quelle che, incredibilmente, spiegano e governano quella cosa assolutamente prodigiosa che é la Realtà.
Leggi che noi, altrettanto incredibilmente, possiamo comprendere, il che rivela, dunque, che noi ragioniamo (o possiamo ragionare, quando questo avviene) allo stesso modo dell'Universo. 

L'unico motivo di preoccupazione davanti a questa meravigliosa costruzione di una Realtà che pensa come noi... é che, indubbiamente,  esistono anche dei perfetti imbecilli.


Buone riflessioni!





1 commento:

  1. Hai scritto un bellissimo articolo, considero anche io l'intervento di Pierluigi molto Interessante. Mi interesso di esperienze di premorte da qualche anno e condivido quanto argomentato da Pierluigi. Nella discussione che hai menzionato sono intervenuto come SixUp... Questo è il mio sito: http://sixupgradeit.com/ dove solo in piccola parte tratto l'argomento NDE, ma io scrivo anche per questa pagina: https://www.facebook.com/pages/NDE-esperienze-di-premorte/279714082116347?fref=ts dove invece pubblico articoli più o meno approfonditi sul tema. Ho pubblicato questo commento attraverso il mio profilo youtube. Saluti Silvio(Six)

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