Ma anch'io lo sono eppure insisto e continuo perché, non dimentichiamolo, non si scrive per avere dei lettori, ma principalmente per noi stessi. Filippo ha stretto i denti e adesso arriva una prima soddisfazione.
Infatti ecco che uno dei suoi racconti è stato inserito dal sito "Storie Brevi", una estensione del "Il Mio libro" di Repubblica, tra i migliori racconti brevi del 2014, pubblicati in un ebook e in vendita presso Amazon. Eccolo qua
Ecco alcune righe del racconto breve di Filippo. Ne ha scritti altri di molto belli e spero che prima o poi potremo pubblicare una bella raccolta dedicata tutta a lui. Sto infatti organizzandomi per pubblicare anche in cartaceo (occorre trovare il modo di farlo a costi ragionevoli) e allora il cerchio sarà completo.
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L’unica
cosa che amo
di
Filippo Zambello
Cara
Eleonora,
vorrei
raccontarti un sacco di cose. Vorrei dirti di quando sono nata, di
quanto rumore c’era, di quante braccia avevo intorno, di come mi
sono formata poco alla volta. E ancora di quando ci hanno sistemate
tutte assieme nello stesso posto, tutte uguali, tutte con un
cartellino al polso sinistro. Sul mio c’era scritto “Rosy”.
Vorrei parlarti di Emma e dei suoi genitori. Erano così belli la sua
mamma e il suo papà, e la loro bellezza era pari alla loro ferocia.
Si stuzzicavano di continuo, litigavano sempre, arrivando
persino alle mani. E la loro indole battagliera l’avevano passata
alla figlia, che mi sbatacchiava a destra e a sinistra, mi tirava i
capelli, mi pizzicava braccia e gambe. Insomma, mi trattava come
un oggetto senz’anima.
Cara Eleonora, vorrei raccontarti di quando
Emma mi dimenticò al cinema. Fu per me la salvezza. Restai lì tutta
la notte, al buio, in un angolo, con gli occhi serrati per la paura.
Il mattino seguente una gentilissima signora, tua madre, mi
trovò e mi portò con sé. Mi portò a te, il mio grande e unico
amore. Vorrei poterti esprimere apertamente la mia gratitudine per
ciò che mi hai insegnato, vorrei poterti dire che tu e tua mamma mi
avete insegnato le emozioni...